Caso Fortuna Loffredo, Raimondo Caputo tenta il suicidio in carcere

L'uomo, accusato di aver stuprato e ucciso la piccola Fortuna Loffredo ha ingerito una lametta da barba prima di incontrare i familiari

Caso Fortuna Loffredo, Raimondo Caputo tenta il suicidio in carcere

Ha tentato il suicidio il presunto omicida della piccola Fortuna Loffredo, morta il 24 giugno 2014 cadendo da un balcone del palazzo in cui abitava nel Parco Verde di Caivano (Napoli).

Durante i colloqui nel carcere napoletano di Poggioreale dove è detenuto, Raimondo Caputo - che si è sempre dichiarato innocente - ha infatti ingoiato una lametta da barba, probabilmente messa in bocca prima di entrare nella sala colloqui dove avrebbe dovuto incontrare i suoi familiari. L'uomo è stato poi soccorso e portato in infermeria e non sarebbe in gravi condizioni.

Qualche settimana fa la direzione del carcere ha chiesto il trasferimento di Caputo in un’altra casa circondariale. Richiesta che anche il detenuto ha sollecitato più volte. Anche la sua compagna, Marianna Fabozzi, ha tentato il suicidio lo scorso 19 maggio nel carcere
femminile di Pozzuoli dove è detenuta.

La donna ha cercato di togliersi la vita poco dopo aver assistito all'incidente probatorio ad Aversa (Caserta) in cui le sue tre figlie hanno confermato le accuse rivolte a Caputo in merito all'omicidio di Fortuna e alle violenze
sessuali subite.

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