Gabicce, cercasi lavoratori stagionali: "Colpa del reddito di cittadinanza"

La denuncia del sindaco di Gabicce: "Per colpa del reddito di cittadinanza mancano i lavoratori stagionali". La replica del Movimento: "L'era dello sfruttamento è finita"

Gabicce, cercasi lavoratori stagionali: "Colpa del reddito di cittadinanza"

A Gabicce Mare, in provincia di Pesaro, la stagione estiva non decolla. Le cose vanno così male che lo stesso sindaco, Domenico Pascuzzi, si è visto costretto a lanciare un appello. È una vera e propria chiamata alle armi quella di Pascuzzi che, contrariamente a quel che si potrebbe pensare, non si rivolge ai villeggianti. Quelli ci sarebbero pure, manca però tutto il resto.

Mancano bagnini, camerieri, portieri, addetti alle pulizie e via dicendo. La sparizione di massa è un effetto collaterale del reddito di cittadinanza. “Molti giovani del Sud che l’anno scorso avevano fatto la stagione nei nostri alberghi - ha spiegato il primo cittadino a Il Resto del Carlino - quest’anno non sono voluti tornare a Gabicce perché stavano percependo il reddito di cittadinanza. E se accettassero di tornare perderebbero l’assegno da oltre 700 euro che a loro basta per vivere”. Chi si prenderà quindi cura delle migliaia di turisti, principalmente famigliole e anziani, che premono alle porte della città?

Dalle colonne de La Repubblica, presidente dell’Associazione Albergatori, Angelo Serra, conferma lo stato di emergenza e dice: “Sono 250 le figure tra sala, cucina e piani che non riusciamo a trovare”. Le versioni dei lavoratori sono sempre le stesse, meglio il sussidio pentastellato, magari da abbinare a qualche lavoretto extra per arrotondare, che il lavoro stagionale.

La questione è arrivata anche alle orecchie dei grillini, che hanno subito rivendicato la bontà del loro provvedimento di bandiera. Tanto che su Il Blog delle Stelle si legge: “Spiace dover tornare all’abc della grammatica politica, ma forse il sindaco ignora che i lavori stagionali sono da decenni la giungla di precarietà. Orari disumani, stipendi da fame, nessuna sicurezza, nessuna garanzia o tutela contrattuale: è lo spaccato del lavoro nero in Italia. Un fenomeno a cui il governo, su iniziativa del MoVimento 5 Stelle, ha dato un colpo decisivo grazie al Decreto Dignità”.

Non la pensa così Matteo Renzi che, dal suo profilo Facebook, commenta: "Con il reddito di cittadinanza,

prima, sono spariti i navigator e, adesso, anche i bagnini. Ci hanno imposto una misura sbagliata economicamente ma soprattutto diseducativa. I grillini pagano la gente per stare a casa anziché per lavorare: che autogol!"

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