Per i giudici Genoviva, Di Todaro e Di Roma, del tribunale di Taranto, è ovvio che le decisioni del tribunale del Riesame prevalgano sui provvedimenti del gip Patrizia Todisco. Per questo motivo, i decreti del 10 ed 11 agosto scorsi, con cui veniva revocata la nomina a custode giudiziario di Bruno Ferrante, sono stati annullati perché "inefficaci". I tre magistrati tarantini nel giro di poche ore hanno accolto il ricorso presentato dai legali di Ilva e reintegrato il presidente Bruno Ferrante fra i custodi giudiziari precisando che è la procura ionica, non il gip, che deve dare esecuzione e stabilire le modalità del sequestro in conformità con quanto stabilito il 7 agosto dai giudici del Riesame.
Il provvedimento dei tre giudici è arrivato poche ore dopo la discussione anche in ragione di "evidente urgenza di dirimere la questione per le intuibili, gravi e presumibilmente irreparabili conseguenze che una viziata esecuzione del sequestro giudiziario potrebbe comportare in ordine alla salvaguardia degli impianti e della strategica capacità produttiva dell'azienda, nonché ai livelli occupazionali ed alle stesse finalità di tutela dell`ambiente e della salute pubblica poste a base della disposta misura cautelare".
Nel dispositivo di due pagine, i giudici sottolineano il cambio di rotta del Riesame che, pur confermando il sequestro senza facoltà d'uso, nominando Ferrante custode giudiziario, hanno anche rimosso la disposizione di immediato avvio delle "procedure tecniche e di sicurezza per il blocco delle specifiche lavorazioni e lo spegnimento degli impianti" indicando ai custodi invece di garantire la sicurezza degli impianti e di utilizzarli "in funzione della realizzazione di tutte le misure tecniche necessarie per eliminare situazioni di pericolo e della attuazione di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni inquinanti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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