La deposizione di monsignor Antonello Mennini delude le attese: non ha nulla da dire. Il sacerdote che secondo alcune ricostruzioni avrebbe operato come collegamento tra il Vaticano e le Br in occasione del rapimento di Aldo Moro assicura di non essere mai entrato nel carcere di via Gradoli.
Il religioso, allora giovane viceparroco nella capitale ed ora nunzio Apostolico in Gran Bretagna, spiega dunque di non aver mai potuto confessare il presidente Dc poi barbaramente trucidato dai brigatisti rossi. Nel corso di un'audizione davanti alla commissione parlamentare che indaga sul rapimento e sulla morte dello statista pugliese, monsignor Mennini assicura che "se avesse avuto un'opportunità del genere, si sarebbe offerto di prendere il posto di Moro, tentando di intavolare un discorso, almeno di ricordare il tragitto fatto."
"Credete sarei stato così imbelle da andare nella prigione di Moro senza tentare nulla? - prosegue il sacerdote - Comunque, di un'eventuale confessione non avrei potuto dire nulla, nè sui contenuti né sulla circostanze temporali e logistiche, ma non avrei difficoltà alcuna ad ammettere di essere andato nel covo delle Br."
Intorno all'audizione di Mennini - che pure sul caso Moro ha testimoniato già ben sette volte - c'era molta attesa. La ricostruzione che gli attribuiva un ruolo da mediatore tra il Vaticano di Paolo VI e i terroristi era stata avallata a più riprese dall'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ministro dell'Interno all'epoca dei fatti. Secondo Cossiga, monsignor Mennini avrebbe incontrato Moro in prigione, lo avrebbe confessato e gli avrebbe impartito l'Estrema Unzione.
Monsignor Mennini, negli anni successivi al rapimento del presidente
della Dc, trascorse un lungo periodo all'estero. Di pochi giorni fa la decisione di Papa Francesco di imporre al nunzio Apostolico la testimonianza nel processo per l'omicidio del grande statista democristiano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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