"Assolti con formula piena per non aver commesso il fatto". Arriva dopo dieci lunghi la sentenza che scagiona definitivamente i tre agenti coinvolti nel caso di Filippo Narducci, sul banco degli imputati per sequestro di persona, falso idieologico, falsa testimonianza e calunnia. La sentenza di assoluzione è stata pronunciata nelle aule del tribunale di Forlì attorno alle ore 17.30 di giovedì 30 gennaio.
Anni di accuse, ingurie infamanti e processi. Così i tre poliziotti Marco Pieri, Giancarlo Tizi e Christian Foschi sono stati messi alla gogna mediatica per circa una decade, sotto inchiesta per un tempo infinito, senza aver commesso alcun reato. Ma, alla fine, il giorno del riscatto è arrivato, con grande sollievo dei legali Eugenio Pini, Riccardo Luzi e Marco Martines che si sono spesi anima e corpo in una intricata battaglia legale.
I fatti risalgono al 2010, a Cesena. I tre poliziotti di pattuglia del commissariato locale fermarono in via Zuccherificio, all'esterno del Bar Notturno, un'auto con tre uomini a bordo per dei controlli di routine. Tra queste vi era Filippo Narducci - all'epoca 29enne - che dopo un diverbio accalorato con gli agenti fu ammanettato e trattenuto in Questura per alcune ore. Dopo il rilascio, il ragazzo si recò nel vicino pronto soccorso per una ferita al labbro raccontando di essere stato colpito con un pugno in pieno volto da uno degli agenti. Quasi contestualmente alla narrazione della presunta violenza, scattò la denuncia ai danni dei tre uomini di polizia. L'ipotesi di reato contestata all'inizio fu di "lesioni" ma poi, nei mesi a seguire, la vicenda assunse toni sempre più macabri fino alle pesanti accuse per sequestro di persona, falso ideologico, falsa testimonianza e calunnia. Da quel momento, esplose un caso giudiziario senza precedenti, perdurato per circa dieci anni. Ma le indagini processuali hanno provato l'innocenza degli imputati, assolti con formula piena. Per il reato di lesioni ascritto ai tre poliziotti, invece, bisognerà attendere il giudizio in appello, dopo la condanna in primo grado a 4 mesi con pena sospesa.
"Si pone fine ad una vera e propria gogna mediatica" ha fatto sapere con una nota stampa il Silup, il sindacato unitario lavoratori di polizia, esprimendo grande soddisfazione per l'esito del processo.
"Ci sono voluti dieci lunghi anni ma la verità sui fatti è stata finalmente ricostruita nell’unica sede deputata a farlo e cioè un’aula di giustizia, quella giustizia alla quale ci siamo sempre appellati con incrollabile fiducia e che oggi ha emesso la sentenza con formula di piena assoluzione per non aver commesso il fatto - si legge nello scritto - Ora che la sentenza ha chiuso finalmente questa triste, dolorosa e offensiva vicenda ci attendiamo la totale ed immediata riabilitazione dei colleghi per quanto hanno dovuto subire e auspichiamo anche le scuse di quanti, hanno messo in dubbio la loro innocenza, la onorabilità e la loro professionalità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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