La procura generale dell'Egitto ha respinto la richiesta ufficiale dei pm italiani di inserire sette agenti dei servizi egiziani nella lista degli indagati per il rapimento e l'uccisione del ricercatore italiano Giulio Regeni.
Secondo i magistrati del Cairo - scrive l'agenzia di stampa egiziana, Mena, che cita una fonte giudiziaria - "non ci sono abbastanza prove per indagare le persone indicate" dai pm italiani e inoltre una richiesta simile era già stata respinta nel dicembre dell'anno scorso perchè "nel sistema giudiziario egiziano non esiste un registro dei sospettati". Secondo gli inquirenti del Cairo non è sufficiente il fatto che le persone indicate dalla procura di Roma pedinassero Regeni prima del suo omicidio, perchè questo "rientra nel loro lavoro".
Di contro i pm egiziani chiedono 608px;"> invece ai magistrati romani di indagare sul "perchè Giulio Regeni sia entrato in Egitto con un visto turistico e non con un visto dedicato per le ricerche accademiche". Secondo la stessa fonte, i pm italiani avrebbero dato disponibilità a lavorare anche su questa pista e fornire le risposte richieste.
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