La Corte d'Appello di Milano, con sentenza depositata oggi, ha rigettato "integralmente l'impugnazione proposta da Rcs MediaGroup spa" nella causa tra lo stesso gruppo e Kryalos Sgr, che aveva ad oggetto il ricorso sui "lodi arbitrali" sulla vendita di un'importante partecipazione immobilizare nella zona di Via Moscova a Milano al fondo statunitense Blackstone, controllante di Kryalos. Il verdetto è stato emesso dalla Prima sezione civile presieduta da Carla Romana Raineri e rappresenta la seconda bocciatura in poco più di un anno per il gruppo presieduto da Urbano Cairo e la conferma, secondo i giudici, che Kryalos, società partecipata da Blackstone, nell'operazione che nel 2013 ha portato alla vendita e alla locazione del complesso immobiliare di via Solferino, via San Marco e via Balzan a Milano non si è macchiata di usura nei confronti di Rcs Mediagroup.
Nella sentenza di 59 pagine si analizza la vicenda che ha portato alla compravendita per 120 milioni di euro dell'immobile che secondo l'impugnante Rcs avrebbe avuto un valore di mercato largamente superiore superiore, quantificabile attorno a 200 milioni, sostenendo che "la decisione di vendere era stata dettata dalla cogente necessità di far fronte alle difficoltà economico-finanziarie del gruppo". L'usura, notano i giudici milanesi, "non può rintracciarsi nella mera, 'oggettiva sproporzione fra il prezzo convenuto nella compravendita ed il maggiore valore attribuito" ai beni in questione poiché la trattativa è stata ritenuta, come scritto già nel primo arbitrato, come svolta in modo trasparente e competitivo. In sostanza, il mercato non ha proposto offerte migliori di quella di Blackstone a Rcs.
La vicenda si era qualificata fin dall'inizio come una battaglia personale di Cairo, partito alla carica contro gli americani quando a luglio 2018 Blackstone ha intavolato una trattativa con il colosso tedesco delle assicurazioni Allianz per vendere il complesso acquistato da Rcs a 250 milioni di euro, più del doppio della cifra venduta all'editore di Corriere della Sera e Gazzetta dello Spor. Cairo ha affondato il colpo contro Blackstone e Rcs ha presentato esposte e cause ipotizzando addirittura il reato di usura mirando a invalidare l'affare del 2013. A quei tempi, nota la sentenza, Rcs "scelse di affidarsi ad un qualificato advisor, Banca Imi, tramite il quale dette corso al procedimento di vendita, consentendo che altri operatori del mercato immobiliare potessero formulare offerte eventualmente migliori. Ma nessuna delle offerte concorrenti venne ritenuta più conveniente di quella proveniente da Blackstone". Nel maggio 2021, del resto, il primo arbitrato ha dato ragione a Blackstone sulla base di motivazioni confermate in appello. Ora l'attenzione torna sulla Corte Suprema di New York, dove si attente l'eventuale prosieguo, o meno, della causa intentata dal fondo americano contro Rcs e Urbano Cairo proprio in risposta al fallimento della vendita del complesso immobiliare a Allianz dovuta all'azione giudiziaira intentata dall'editore e proprietario del club calcistico del Torino contro gli americani.
Blackstone chiede 300 milioni di euro di risarcimento a Rcs e altrettanti a Cairo: bisognerà capire quanto la conferma delle ragioni del fondo, ora libero di rimettere sul mercato l'immobile acquistato nel 2013, a Milano influirà sulla volontà di proseguire la battaglia giudiziaria oltre Atlantico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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