Caso La Stampa-Russia, insorge il Pd: "Intervenga la Commissione Ue"

La richiesta del Pd all'Ue: "La Commissione si esprima su quanto accaduto, come fatto dal governo italiano, e prenda ulteriori provvedimenti a tutela della libertà di espressione"

Caso La Stampa-Russia, insorge il Pd: "Intervenga la Commissione Ue"

Sul duro scontro fra il quotidiano La Stampa e Mosca sugli aiuti russi all'Italia per fronteggiare l'emergenza Covid-19, ora interviene anche il Partito democratico. Lo fa chiedendo una presa di posizione in sede europea contro le dichiarazioni di Igor Konashenkov, General maggiore e rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo. "Chiediamo una ferma presa di posizione da parte della Commissione Europea su questo atto preoccupante e inquietante". Come riporta l'agenzia Agi, è quanto si legge in una lettera che Brando Benifei ha inviato a nome della delegazione PD al Parlamento europeo alla Vicepresidente della Commissione Vra Jourovà, con delega alla libertà di stampa, in seguito alle dichiarazioni del portavoce del ministero della Difesa di Mosca.

"Un intervento così diretto - si legge ancora nella lettera del Pd -, proveniente dai ranghi più alti della Difesa della Federazione Russa, contro una testata giornalistica di un Paese membro dell'Unione europea, costituisce una minaccia esplicita e non accettabile. Un comportamento totalmente estraneo al concetto della libertà di stampa e ai fondamenti dello Stato di diritto. La Commissione si esprima su quanto accaduto, come fatto dal governo italiano, e prenda ulteriori provvedimenti a tutela della libertà di espressione, della sicurezza e dell'incolumità dei giornalisti, troppi dei quali sono stati oggetto di minacce e violenze in Europa in questi anni". Sulla vicenda si sono espressi anche esponenti politici, come l'ex ministro Carlo Calenda: "Chi difende le libertà fondamentali da ignobili minacce straniere e chi non lo fa. Questo è il discrimine tra patriottismo e servilismo, e tra chi è degno di guidare l'Italia e chi non lo è. Sovranisti assenti. Quelli che si riempiono la bocca con la parola patria".

L'Associazione Stampa Subalpina e la Federazione nazionale della Stampa italiana hanno espresso "preoccupazione e sdegno" per il "grave attacco di un rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo" al quotidiano La Stampa e al collega Jacopo Iacoboni, accusati di pubblicare false notizie per screditare la missione inviata dalla Russia in aiuto al popolo italiano. "Ricordiamo al ministero della Difesa russo - si legge in una nota - che nel nostro Paese, in Europa e in democrazia non sono ammissibili intimidazioni ai professionisti dell'informazione e limiti al diritto di espressione. Il governo italiano deve battere un colpo".

La lite fra La Stampa e i rappresentanti del Cremlino sugli aiuti russi all'Italia è diventata un caso diplomatico.

Tutto è cominciato una settimana fa con la pubblicazione di un articolo del giornalista Jacobo Jacoboni, critico sugli aiuti provenienti da Mosca e diretti al nostro Paese per affrontare l'emergenza coronavirus: citando fonti diplomatiche di alto livello, Jacoboni aveva reso spiegato che "tra quelle forniture russe l’80% è totalmente inutile o poco utile all’Italia".

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