Lite "La Stampa"- Russia, adesso scoppia il caso: intervengono i ministeri

Nota della Farnesina e della Difesa dopo la lite fra "La Stampa" e i rappresentanti di Mosca: "La libertà di espressione e il diritto di critica sono valori fondamentali del nostro Paese". Ma conferma che l'aiuto russo è tutt'altro che inutile

Lite "La Stampa"- Russia, adesso scoppia il caso: intervengono i ministeri

La lite fra La Stampa e i rappresentanti del Cremlino sugli aiuti russi all'Italia diventa un caso diplomatico. Tutto è cominciato una settimana fa con la pubblicazione di un articolo del giornalista Jacobo Jacoboni, critico sugli aiuti provenienti da Mosca e diretti al nostro Paese per affrontare l'emergenza coronavirus: citando fonti diplomatiche di alto livello, Jacoboni aveva reso spiegato che "tra quelle forniture russe l’80% è totalmente inutile o poco utile all’Italia". L'articolo aveva già scatenato la risposta piccata dell'ambasciatore russo in Italia Sergej Razov, autore di una lettera aperta indirizzata al direttore de La Stampa Maurizio Molinari: l'ambasciatore ha sottolineato come "riguardo all’utilità o meno del contenuto degli aiuti russi, ci sembra che sarebbe stato meglio chiedere prima di tutto ai cittadini di Bergamo dove iniziano a operare i nostri specialisti e i nostri mezzi".

Duro scontro fra "La Stampa" e Mosca

La diatriba fra il quotidiano e Mosca è proseguita nei giorni successivi con la risposta di Jacoboni all'ambasciatore e con la pubblicazione degli altri tasselli dell'inchiesta, sempre a cura dello stesso giornalista, che denunciavano una grande "raccolta di intelligence" da parte degli stessi russi in Italia. Da lì un ulteriore reazione, questa volta di Igor Konashenkov General maggiore e rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo. "Abbiamo notato i tentativi della testata italiana La Stampa, in corso ormai da due settimane, di screditare, la missione inviata dalla Russia in risposta alla richiesta di aiuto al popolo italiano, colpito dalla disgrazia" ha sottolineato Konashenkov in una nota. "Nascondendosi dietro agli ideali della libertà di parola e del pluralismo di opinioni, nei suoi articoli La Stampa manipola i fake russofobi della peggior specie dell’epoca della guerra fredda, citando non meglio definiti “pareri” di anonime “fonti altolocate". Nel farlo, prosegue il general maggiore russo, "La Stampa non disdegna di far ricorso a qualunque invenzione dei propri autori, seguendo le linee guida dei manuali di propaganda antisovietica, a quanto pare, non ancora marciti".

Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari ha replicato alle accuse del ministero della Difesa russo, affermando: "Il nostro giornale ha descritto gli aiuti russi all’Italia contro la pandemia al pari di quelli giunti da altri Paesi: come una dimostrazione di amicizia e solidarietà in un momento drammatico di difficoltà per il Paese". Al tempo stesso, sottolinea La Stampa, "alcuni nostri articoli hanno riportato dubbi e perplessità, italiane e non, sulla possibile presenza nella missione russa di militari impegnati in missioni di intelligence. Si tratta di due aspetti della stessa notizia che i nostri giornalisti hanno affrontato con pari professionalità. Ci dispiace e sorprende che tale esempio di libertà di informazione abbia suscitato la forte irritazione del ministero della Difesa russo".

Difesa e Farnesina "bacchettano" il Cremlino

L'intervento di Konashenkov ha scatenato una vera e propria bufera contro Mosca. Tanto da costringere il Ministero della Difesa e la Farnesina a intervenire con una nota congiunta, confermando altresì, come riportato anche da Inside Over nei giorni scorsi, che l'aiuto russo all'Italia è tutt'altro che inutile: "Il personale sanitario russo in questi giorni ha effettuato un’attività di training con i medici italiani presso l’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e a breve inizierà ad operare presso l’ospedale da campo dell’Associazione Nazionale degli Alpini". Sotto il punto di vista dei materiali, prosegue la nota, i velivoli russi hanno fino ad ora consegnato all’aeroporto di Pratica di Mare i seguenti aiuti umanitari: 150 ventilatori polmonari (già in parte donati all’ospedale Giovanni XXIII e all’ospedale presso la Fiera di Milano), 330.000 mascherine, 1.000 tute protettive, 2 macchine per le analisi di 100 tamponi rapide, 10.000 tamponi veloci, 100.000 tamponi normali, un laboratorio di analisi, 3 complessi per la sanificazione di mezzi e ambienti e 3 stazioni di sanitizzazione per ampie superfici.

Nell’essere grati per tale manifestazione concreta di supporto, conclude il comunicato del Ministero della Difesa e della Farnesina, "non si può, allo stesso tempo, non biasimare il tono inopportuno di certe espressioni utilizzate dal portavoce del Ministero della Difesa russo nei confronti di alcuni articoli della stampa italiana.

La libertà di espressione e il diritto di critica sono valori fondamentali del nostro Paese, così come il diritto di replica, mantenendosi entrambi dentro canoni di correttezza formali e sostanziali. In questo momento di emergenza globale il compito di controllo e di analisi della libera stampa rimane più che mai essenziale".

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