Matteo Salvini è intervenuto al convegno dei Giovani imprenditori di Rapallo e ha parlato a tutto campo delle difficoltà e dei problemi dell'Italia dell'ultimo periodo. Inevitabile che, al centro della discussione, ci sia stata anche la guerra russa in Ucraina, in particolare per i suoi contraccolpi energetici in tutta Europa. Vladimir Putin ha già tagliato l'invio di gas verso il nostro e altri Paesi dell'Unione europea, una mossa che mette a rischio milioni di industrie e di posti di lavoro. L'Italia sta lavorando a un piano di sviluppo per rendersi autonoma dalla Russia ma i tempi per la realizzazione di un progetto risolutivo nell'immediato sono lunghi. Tuttavia, spostando lo sguardo in avanti, la nuova tecnologia nucleare fornisce buoni presupposti per pensare di poter essere impiegata anche nel nostro Paese, come ha sottolineato lo stesso leader della Lega.
"Fatela nella mia Milano la prima, nuova, grande, innovativa centrale nucleare, la voglio nel mio quartiere Baggio a Milano", ha detto Matteo Salvini. Il segretario del Carroccio ha poi spiegato: "Ci sono 441 reattori nucleari funzionanti nel mondo, di cui 104 in Europa e 56 solo in Francia. In Italia, zero. È necessario che il nostro Paese investa nel nucleare di ultima generazione, sicuro e pulito, e vorrei che un futuro reattore fosse ospitato nella mia Milano. Sfido il partito dei No. Cosa dicono Conte, Letta e Renzi?".
Se da una parte Matteo Renzi non coglie il punto e replica parlando delle trivelle, dall'altra Silvia Fossati, presidente del Municipio 7 di Milano di cui fa parte anche il quartiere di Baggio, ha replicato a Matteo Salvini. Una provocazione, quella di Fossati, che però non chiude le porte al dialogo sulla possibile conversione al nucleare dell'Italia: "Quarant'anni fa mi sono laureata in Fisica proprio con una tesi sulle centrali nucleari. Le attuali sono molto diverse da quelle degli anni Sessanta, Settanta o Ottanta, senza contare che le abbiamo a pochi chilometri, appena al di là del confine. Questo non significa che io sia favorevole, ma è chiaro che il discorso energetico va preso in mano. Salvini ha fatto la sua provocazione, se vuole gli metto a disposizione piazza Anita Garibaldi, per rispondergli con un'altra provocazione".
Ma il discorso di Matteo Salvini è stato molto più articolato rispetto a quella provocazione e si è concentrato sui benefici e sui parametri di sicurezza delle nuove centrali, maggiormente efficienti e meno pericolose. Il leader della Lega ha chiesto l'impegno di una riflessione alla maggioranza: "Se dobbiamo essere sempre più indipendenti dal punto di vista energetico, l'Italia non può essere l'unico grande Paese al mondo senza energia nucleare. Su questo chiedo una parola chiara da parte di tutti". Quindi ha concluso: "Il nucleare pulito e sicuro di ultima generazione è a impatto ambientale zero, produce zero scorie ed è l'energia più sicura. Non possiamo parlare di liberarci dal gas, dalla benzina e dal diesel senza il nucleare. Su questo mi aspetto da Draghi coerenza e coraggio".
Sulla stessa linea di Matteo Salvini è il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, intrvenuto in video alla conferenza: "Q uesto è un tempo in cui non si possono dire più i no. Abbiamo rinunciato al nucleare, abbiamo rinunciato anche ai rigassificatori. Adesso che siamo in questa situazione di pericolo, anche di razionamento, non si può dire no quando si vuol fare un rigassificatore temporaneo a Piombino".
Anche Giuseppe Conte si è dimostrato aperto al dialogo sui nuovi reattori nucleari, nonostante Beppe Grillo, garante del Movimento 5 stelle, abbia recentemente detto il contrario: "Stiamo parlando di investire nella ricerca e siamo favorevoli: ma al momento non sappiano ancora molto delle ricadute sul piano pratico. I cittadini in Italia hanno rifiutato il nucleare, ma valutiamo quando avremo tutti i dati. Ci ragioneremo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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