Sono parole forti quelle che Francesca Immacolata Chaoqui, imputato insieme a Vallejo Balda nel processo Vatileaks, affida alle pagine della Stampa. Sostiene ancora la sua innocenza, ma intanto accusa: "Molti in Vaticano vogliono morto Francesco. Me lo ha detto un cardinale: Il Santo Padre passa, la Curia resta".
Accusata di associazione a delinquere e diffusione di documenti riservati, la donna ribadisce di non avere "mai dato carte a nessuno" e che se era vicina al prelato Balda era soltanto perché lavoravano "in comune nella commissione Cosea", incaricata dalla Santa sede di studiare la riforma economica.
Un lavoro necessario, a quanto dice, perché al momento "ci sono stipendi mai visti prima in Vaticano", situazioni come quella di Danny Casey, braccio destro del cardinale George Pell, che "guadagna cinque volte più del capo della Gendarmeria che comanda 200 persone".
Non tutto funziona, ma la Chaoqui ammette che "il Vaticano non è quella fogna che si pensava di dover
ripulire". Tuttavia aggiunge una stoccata: "I giornalisti sono strumenti, dietro ci sono mandanti che non perdonano a Francesco di aver fatto nomine prescindendo dalle gerarchie della Segreteria di Stato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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