Non potrà nemmeno morire a casa Charlie Gard, il bimbo di dieci mesi il cui cuore smetterà di battere oggi alle dodici (ora di Londra), dopo un'ultima notte in cui i genitori lo hanno vegliato all'ospedale Great ormnod Street, dove si trovava ricoverato.
I genitori Connie Yates e Chris Gard avevano promesso al figlio che sarebbe tornato a casa, hanno raccontato in un videomessaggio, l'ultimo prima che i medici stacchino la spina. "Volevamo fargli un bagnetto a casa, metterlo in lenzuola in cui non aveva mai dormito, ma ce lo hanno impedito - hanno spiegato - . Sappiamo che morirà ma non ci hanno detto come accadrà".
Sono stati i medici a dire "no" al trasferimento, ritenendolo troppo rischioso per il piccolo Charlie.
"Avremmo voluto portarlo, in alternativa, in un centro per malati terminali, pagando privatamente, ma i medici non ci hanno detto nulla", hanno poi aggiunto i genitori.A nulla è servito raccogliere 1,4 milioni di sterline, per cercare di portare il bimbo negli Stati Uniti e tentare un'ultima cura sperimentale. La sentenza della Corte europea per i diritti umani si è messa di traverso.
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