Cittadini spiati in case, palestre, alberghi: sgominati due gruppi criminali

Violavano i sistemi di videosorveglianza, poi spiavano ignari cittadini e rivendevano le immagini. Una vasta operazione della polizia postale ha consentito di smantellare due gruppi criminali. Ecco come agivano

Cittadini spiati in case, palestre, alberghi: sgominati due gruppi criminali

Gli spioni entravano nelle telecamere di videosorveglianza di abitazioni private, studi medici, alberghi, spogliatoi di piscine, palestre. E iniziava il "grande fratello". Attraverso quegli occhi elettronici, violati con delle intrusioni informatiche, controllavano in diretta ignari cittadini nei luoghi più impensabili. Le immagini, che talvolta ritraevano anche dei minori, venivano poi condivise e rivendute. La polizia ha scoperto e smantellato due gruppi criminali impegnati in questa attività illecità. L'operazione denominta "Rear Window", che ha interessato dieci città su tutto il territorio nazionale, si è conclusa con altrettante perquisizioni domiciliari e informatiche e con il sequestro di un'ingente quantità di materiale informatico.

Gli investigatori hanno scoperto il preoccupante fenomeno grazie alla segnalazione di un cittadino e agli sviluppi delle analisi compiute sullo smartphone sequestrato a uno degli indagati nell'ambito di un altro procedimento penale, relativo a reati di altra natura. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'obiettivo delle organizzazioni criminali era quello di ottenere profitti attraverso transazioni in criptovalute e servendosi di alcuni social network come VKontakte (il cosiddetto Facebook russo) o Telegram. In totale, sono 11 gli indagati a seguito degli accertamenti fatti scattare in tutta Italia, con un'operazione su vasta scala condotta dalla polizia postale.

Come documentato nelle indagini, attraverso alcuni gruppi social venivano trasmesse e condivise le immagini da parte degli amministratori. In un altro canale pagamento, una volta ricevute le credenziali per cifre irrisorie, intorno ai 20 euro, si potevano guardare in diretta le immagini di un determinato impianto di videosorveglianza. Dagli studi medici alle case private, passando per gli alberghi e gli spogliatoi delle palestre, non c'era luogo che gli spioni non riuscissero a controllare all'insaputa di chi lo frequentava: una volta violati i sistemi di videosorveglianza, il gioco era fatto.

Una delle due organizzazioni

sgominate aveva l'obiettivo di investire proventi illeciti in strumentazioni tecnologiche sempre più sofisticate. Per l'altra invece sono state scoperte transizioni finanziarie in criptovalute da 50mila euro.

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