Il comitato di scienziati che consiglia il premier sull'emergenza Covid-19

Il comitato tecnico-scientifico, istituito a inizio febbraio, consiglia il governo sulle misure da prendere per fronteggiare l'emergenza

Il comitato di scienziati che consiglia il premier sull'emergenza Covid-19

È formato da sette membri, il comitato tecnico-scientifico che detta le linee guida per decidere le modifiche allo stile di vita degli italiani. Ogni giorno, si riunisce nella sede della protezione civile, per elaborare le indicazioni che permettono al premier Giuseppe Conte, insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al capo della protezione civile Angelo Borrelli, di decidere circa le misure da mettere in atto nel nostro Paese.

Il comitato è stato creato con un'ordinanza del capo del dipartimento della protezione civile il 3 febbraio e poi istitutito tramite un decreto di Angelo Borrelli, il commissario per l'emergenza. È dal comitato che sono arrivate le indicazioni di creazione delle zone rosse in Lombardia e Veneto e sempre da qui sono partite le norme per contrastare il virus. Sono gli scienziati di questa task force ad aver suggerito lo stop a baci, abbracci e strette di mano, le partite a porte chiuse e l'invito a non uscire di casa per gli over 65.

Il coordinatore del comitato è Agostino Miozzo, 67 anni, direttore della protezione civile europea. Laureato in Medicina è da sempre l'uomo delle emergenze, dai migranti alla siccità, fino all'epidemia da nuovo coronavirus. Insieme a lui, fanno parte della task force anche il direttore dell'Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito che, secondo quanto riferisce il Messaggero, è considerato "la vera mente scientifica", data la sua esperienza in malattie infettive, prima con l'Aids, poi con l'Ebola, fino al Covid-19.

Al loro fianco, lavorano anche il Segretario generale del Ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, con una grande esperienza nella "gestione delle emergenze" e il direttore generale della prevenzione sanitaria, Claudio D'Amario, specializzato in medicina preventiva. D'Amario aveva già accettato l'incarico come capo dipartimento della Salute per la Regione Abruzzo, quando è stato richiamato per far parte del comitato.

Nella task force anche il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, specializzato in igiene e medicina della sanità pubblica, il direttore dell'Ufficio che coordina sanità marittima, aerea e di frontiera, Mauro Dioniso, e Alberto Zoli, designato dal Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, specializzato in medicina preventiva. Ma a dare man forte al comitato arriva anche il parere di Walter Ricciardi, consulente di Speranza e delegato dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).

Il compito del comitato è quello di consigliare il capo della protezione civile, "in merito all’adozione delle più opportune misure di prevenzione

necessarie a fronteggiare la diffusione delle patologie derivanti da agenti virali trasmissibili". Ma sembra che ieri, in merito alla decisione della chiusura delle scuole fino a metà marzo, ci sia stata una prima frattura tra task force e governo.

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