"Non mi riconosco in quell'intervista. Non so cosa mi sia successo. Sto cercando di capire, magari con l'aiuto di un medico, se è stato un malore o altre cose". Questo il commento dell'ex commissario alla sanità calabrese Saverio Cotticelli nel corso della trasmissione Non è l'Arena, su La7, in merito all'intervista che ha portato alla sua sostituzione.
La versione di Cotticelli
Cotticelli ha affermato di non riconoscersi in quelle immagini. "Mi hanno drogato? Non lo so. Dico solo che non sono stato bene. Non ho sospetti su nessuno, ma non ero lucido e non stavo bene. Non ero io, ero una controfigura", ha spiegato.
Il commissario non ci sta e insiste: "Tutti quelli che mi conoscono si sono chiesti chi era quello dell'intervista. Il piano covid l'ho fatto io a giugno. La fase attuativa viene demandata ad Arcuri che a fine ottobre delega ASP e AO come soggetti attuatori".
Infine, alla domanda se qualcuno gli ha voluto addebitare un buco di cento milioni di euro nel 2014, l'ex commissario ha dimostrato di non avere dubbi: "Assolutamente sì. Mi volevano addebitare un buco del bilancio 2014".
Da Cotticelli a Zuccatelli
Facciamo un piccolo passo indietro per riassumere che cosa è accaduto nei giorni scorsi. La Calabria è finita al centro di molte polemiche a causa dell'istituzione della zona rossa. La Regione non ritiene adeguate le misure di sicurezza imposte dal governo e sostiene di essere in grado di gestire l'emergenza.
A capo della macchina sanitaria calabrese c'era proprio Saverio Cotticelli, commissario alla Sanità in Calabria. Quando durante la trasmissione Titolo Quinto gli è stato chiesto del piano anti Covid, Cotticelli è sembrato cadere dalle nuvole: "Avrei dovuto farlo io, già a giugno scorso?", ha dichiarato il commissario. In seguito a questa uscita, Giuseppe Conte aveva dichiarato di voler destituire l'ex carabiniere dalla sua carica.
Al posto di Cotticelli, il governo ha inviato in fretta furia Giuseppe Zuccatelli. Che non è partito con il piede giusto, a giudicare da un'intervista in cui ha commentato l'ultimo Dpcm di Conte. "La mascherina non serve a un cazzo, ve lo devo dire in inglese stretto?", ha dichiarato ai suoi interlocutori, aggiungendo altre parole emblematiche.
"Sapete cosa serve? La distanza! Per beccarti il virus, se io fossi positivo, sai cosa devi fare? Devi stare con me e baciarmi per quindici minuti con la lingua in bocca, altrimenti non te lo becchi il virus!", ha concluso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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