L'avete presente tutti l'immagine di Maria Elena Boschi che vola verso Roma assieme a 31 bambini congolesi adottati da altrettante famiglie italiane. È l'immagine dello sblocco delle pratiche burocratiche del 2013.
In realtà, questa immagine pare essere più oscura di quello che sembri. Secondo quanto riportato oggi dal Fatto Quotidiano, che riprende il giornale congolese Le Potentiel, la sera dello scorso 29 dicembre, 22 bimbi già destinati a coppie italiane sarebbero stati prelevati con la forza dall'orfanotrofio di Kinshasa, Maison Familiare Ange Gabrielle.
Tre uomini con accento francese si sarebbero introdotti all'interno della struttura con violenza, prelevando i bambini in fretta e furia e qualificandosi come inviati della Cai, la Commissione adozioni internazionali presieduta da Silvia Della Monica e sotto le dipendenze della Farnesina.
Come scrive Le Potentiel, citando un abitante del quartiere dove si trova l'orfanotrofio, i dirigenti della struttura di accoglienza sarebbero rimasti all'oscuro dell'episodio dalla dinamica estremamente concitata e cruenta: "Con indosso un pigiama, i bimbi avrebbero opposto resistenza ai loro accompagnatori, avrebbero lanciato urla per opporsi al trasferimento e sono stati caricati su un veicolo dagli intermediari dei loro genitori adottivi".
Per giustificare il blitz, gli uomini francesi avrebbero detto che i bambini sarebbero stati semplicemente trasferiti in un'altra struttura, senza fare alcun riferimento all'Italia.
Secondo quanto scritto dal quotidiano congolese, si tratterebbe di tre collaboratori della fondazione italiana Raphael, che avrebbero agito violando la procedura standard per l'affidamento dei piccoli.Mentre il ministero degli Esteri tace sull'episodio, il dicastero congolese del Genere, della Famiglia e del Bambini ha promesso di avviare un'indagine.
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