Da ieri circola sui social una lettera che Giuseppe Conte ha scritto in risposta a una mail ricevuta Tommaso Z., bambino di 5 anni di Cesano Maderno, cittadina della provincia di Monza e Brianza. Tanta l'ironia dietro le parole del presidente del Consiglio ma, soprattutto, in tanti sospettano che si tratti solamente di una mossa propagandistica del governo e che, in realtà. Da ore, questo è uno degli argomenti più discussi sui social, soprattutto su Twitter, dove sono tanti i post sagaci e velenosi contro Giuseppe Conte ma, soprattutto, contro il suo braccio destro e portavoce, Rocco Casalino.
La storia di Tommaso già da qualche giorno popola i social-network, anche se in sordina. Qualche quotidiano nei giorni scorsi ha riportato la notizia del bimbo che a 5 anni ha scritto una lettera a Conte chiedendogli di salvare le feste, permettendo a Babbo Natale di violare il lockdown, facendo "una autocertificazone speciale per consentirgli di consegnare i doni a tutti i bambini del mondo". Il piccolo Tommaso a 5 anni sembra cononoscere molto bene le dinamiche del virus, tanto che riconosce l'età avanzata di Babbo Natale, ma si dice sicuro che metterà la mascherina proteggersi, come fanno lui e i suoi amichetti, che alla scuola dell'infanzia igienizzano sempre "le manine" e stanno a distanza. Nel concludere la lettera, nella quale il bimbo si rivolge all'istituzione dandogli correttamente del lei e utilizzando la lettera maiuscola per il pronome, Tommaso augura buon lavoro a Conte e gli assicura che sotto l'albero, assieme a latte e biscotti, metterà anche il gel igienizzante per Babbo Natale, che non si sa mai lo finisca.
La risposta di Giuseppe Conte arriva via social, tramite un post su Facebook, canale social preferito dal premier (e dai boomer, direbbe qualcuno). Il presidente del Consiglio rassicura Tommaso Z. e gli rivela di aver già parlato con Babbo Natale, il quale ha garantito proprio a Conte di aver già preparato l'autocertificazione. Quindi abbiamo già uno spoiler per il Natale sulle misure del prossimo Dpcm? Giuseppe Conte, poi, ha messo anche una buona parola per lui e per tutti gli altri bambini, che in questo anno così particolare sono stati molto bravi, quindi si spera che almeno Babbo Natale abbia ricevuto la cassa integrazione, o il ristoro, per fare i regali che spettano ai bimbi più buoni. In più, Conte ha saputo (non dalla lettera), che Tommaso vuole anche chiedere a Babbo Natale di mandare via il virus: "Non sprecare l'occasione di chiedere un regalo in più. A cacciare via il coronavirus ci riusciremo noi adulti, tutti insieme".
Le parole magnanime e rassicuranti di Giuseppe Conte non hanno però sortito l'effetto desiderato. In pochi si sono commossi ma in tanti hanno sollevato dubbi sull'autenticità della mail di Tommaso Z., che, per alcuni, altri non sarebbe che Rocco Casalino. "La lettera del finto bambino inviata da Casalino a Conte, e la relativa risposta, sono il punto più basso della politica italiana degli ultimi anni. Difficile scavare. Babbo Natale perdonali, non sanno quello che fanno", scrive un certo Andrea su Twitter. E ancora, tal Francesco scrive: "Volevo sapere se davvero c'è uno, dico uno, che crede davvero alla lettera del bambino di 5 anni a Conte. C'hanno preso per deficienti e voi manco ve incazzate! Comunque dite a Casalino che si poteva impegnà di più.
" Sagace anche il commento del giornalista Giorgio La Porta: "Vabbé, chi di voi a 5 anni non aveva l'indirizzo del presidente del Consiglio e non sapeva mandare una Pec? Secondo me, dietro la lettera di Tommaso Z. a Babbo Natale c'è Rocco e lo staff di comunicazione". Immancabile il commento di Selvaggia Lucarelli: "Se a 5 anni scrive così, ha trovato il commissario alla sanità in Calabria".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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