"Viviamo in gabbia". E quella gabbia, Angelo e Andrea se la sono dovuta costruire, per proteggersi dalle aggressioni e dalle minacce, che da tempo li raggiungono nella loro casa a Stallavena, nel comune di Grezzana, in provincia di Verona.
Angelo e Andrea sono sposati e, dallo scorso agosto, quando erano stati presi a schiaffi in piazza, non trovano pace. Una notte di settembre, poi, verso le due, Andrea aveva sentito dei rumori ed era andato ad aprile la porta, per controllare cosa stesse succedendo. Per tutta risposta, si è sentito gettare addosso diversi litri di benzina e ha notato le svastiche sulle auto e le scritte contro gli omosessuali sui muri dell'abitazione. L'aggressione era stata preceduta da una lettera intimidatoria, scritta a computer e lasciata nella buca delle lettere della coppia:"Voi culattoni, negri, ebrei, spastici finirete tutti nelle camere a gas. Viva Mussolini. Viva Hitler", c'era scritto sul foglio, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Anche il mese scorso, una statua che raffigura il David di Donatello, posta davanti al cancello della casa, è stata decapitata, come atto intimidatorio.
Da allora, Angelo e Andrea non hanno più potuto vivere serenamente, nemmeno nella loro casa. Per questo avevano deciso di proteggersi a modo loro, dato che l'aggressore non è ancora stato individuato e la paura non abbandona l'abitazione della coppia. Per farlo, i due hanno alzato un muro, che li separa e li protegge da aggressioni fisiche e psicologiche.
Ma secondo il Comune di Grezzana, quella recinzione è abusiva perché, pur essendo costruita nella proprietà di Angelo e Andrea, non rispetta alcuni vincoli."È appena stato approvata la legittima difesa. - fanno notare i due ragazzi - Questa non è legittima difesa? O lo è solo quella delle armi? Noi viviamo nel terrore, abbiamo cercato una soluzione...".
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