Coronavirus, arrivano i buoni spesa: cosa sono e come richiederli

La Protezione Civile ha stanziato 400 milioni destinati ai Comuni da utilizzare per distribuire generi alimentari a chi ne ha bisogno

Coronavirus, arrivano i buoni spesa: cosa sono e come richiederli

Quattrocento milioni e 180mila euro. Tanto ha stanziato la Protezione Civile, con un'ordinanza speciale firmata dal capo Angelo Borrelli, in favore dei Comuni italiani, invitandoli a servirsi del finanziamento per destinare e distribuire generi alimentari a chi ne ha bisogno. Un maxi-bonus che va così a creare i cosiddetti buoni spesa e che per l'80% del suo totale, ovvero per 320 milioni, è ripartito tra gli enti in base alla popolazione, mentre il restante 20%, cioè 80 milioni di euro, è redistribuito in base alla differenza tra reddito pro capite e reddito medio nazionale.

Nel testo del documento ufficiale del provvedimento si legge che il contributo per ciascun comune dello Stivale non può essere inferiore a 600 euro: è questo il caso che interessa la scarsa cinquantina di comuni italiani di ridotte-ridottissime dimensioni. Come Morterone, in provincia di Lecco, o Zerba, in quella di Piacenza: alle rispettive amministrazioni sono destinati 600 euro.

Si tratta di una sorta di "voucher"– il cui importo non è stato specificato - utilizzabile per l'acquisto di beni alimentari o di prima necessità, ma – stando a quanto si legge – "il riparto di fondi per nucleo familiare è assegnato una tantum pari a 300 euro".

I 400 milioni messi a disposizione dalla Protezione Civile si vanno a sommare ai 4,3 miliardi di euro previsti dal Fondo di Solidarietà.

Chi ne può usufruire, ovvero qual è la platea dei beneficiari? La priorità spetta a chi non è già destinatario di un altro sostegno pubblico, come il redito di cittadinanza o il sussidio di disoccupazione. A tal proposito, sarà decisivo il lavoro dell'ufficio dei servizi sociali di ogni comune del Paese.

La regione più finanziata risulta essere la Lombardia, con 55,9 milioni di euro, seguita dalla Campania con 50,7 e dalla Sicilia con 43,5. In fondo alla “classifica”, Basilicata (4,5), Molise (2,4) e Valle d'Aosta, 680mila euro. Venendo ai comuni? 15 milioni di euro alla capitale Roma, seguita da Napoli (7,6), Milano (7,2), Palermo (5,1), Torino (4,6), Genova (3).

A Vo' Euganeo (Padova) e Codogno (Lodi), i due primi focolai italiani dell'epidemia anzi pandemia di coronavirus, vanno rispettivamente 42mila e 169 mila euro.

IL BONUS SPESA REGIONE PER REGIONE

Abruzzo 9,4 milioni
Basilicata 4,5
Calabria 17,2
Campania 50,7
Emilia-Romagna 24,2
Friuli Venezia Giulia 6,6
Lazio 37
Liguria 8,7
Lombardia 55,9
Marche

9,4
Molise 2,4
Piemonte 24
Puglia 33,1
Sardegna 12,6
Sicilia 43,5
Toscana 21,4
Trentino Alto Adige 5,7 (2,8 provincia di Bolzano, 2,9 provincia di Trento)
Umbria 5,5
Valle d'Aosta 0,68
Veneto 27,7

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