In queste settimane "strane" di emergenza nazionale (ma ormai la questione si è fatta mondiale) causa coronavirus, ci sono alcuni termini che continuano a farla da padrona. In tempi di pandemia da Covid-19, infatti, la fanno da padrone i gel igienizzanti, le mascherine e l'esame del tampone. Già, perché è solo grazie al test che si riesce ad accertare con fermezza se un soggetto sintomatico sia positivo o meno al coronavirus.
Quanti se ne fanno? In cosa consiste? Quanto costano? E chi paga? Ecco tutto quello che c'è da sapere sull'esame.
Iniziamo col dire che da fine febbraio – per l'esattezza il 26 del mese scorso – i tamponi si fanno solamente sui soggetti sintomatici (questi i sintomi più comuni dell'infezione da Covid-19) e agli individui che hanno avuto contatti con persone poi risultate infette. Infatti, come rende noto lo stesso ministero della Sanità, non è raccomandata (dallo stesso Consiglio Superiore della Sanità, sulla base di evidenze scientifiche) l'esecuzione del tampone oro-faringeo o rino-faringeo "a tappeto" sui casi asintomatici.
Come ben ricorda Il Sole 24 Ore, il test si effettua all'interno dei laboratori del Sistema sanitario nazionale presenti in tutto il Paese oppure a domicilio, dopo aver contattato il proprio medico di base, la guardia medica o il numero uno di pubblica utilità 1500 (o il 118).
Come funziona? Presto detto. Il tampone altro non è che una sorta di bastoncino – pensate a un cotton fioc, per darvi un'idea – che il medico inserisce nella faringe per prelevare un campione di saliva e muco. Una volta raccolte, il tampone viene inserito in un gel per la conservazione e dunque inviato al laboratorio per tutte le analisi di rito. Si può prelevare anche un campione delle secrezioni nasali.
I costi del tampone faringeo – interamente a carico del Ssn – sono contenuti e sono stimabili in un euro circa, così come è ristretto anche l'arco temporale entro il quale il test dà l'esito: il responso, infatti, arrivo dopo 4-6 ore. Il risultato ha un margine di errore ridotto al lumicino, in un range tra l'1 e il 4%, ma onde evitare errori, i protocolli raccomandano sempre di eseguire un secondo tampone a mo' di prova del "nove".
Il tampone drive thru
Dalla scorsa settimana hanno fatto capolino i cosiddetti tamponi drive thru. Che cosa sono? Si tratta di un comune tampone, ma più rapido e sicuro, perché si può effettuare direttamente in automobile (di cui sarà registrata la targa): basta infatti abbassare il finestrino, favorendo così il lavoro dell'operatore sanitaro. L'infermiere, dotato delle adeguate protezioni, provvede a prelevare al soggetto una goccia di sangue dal dito. Dunque, a seguire, chi si è sottoposto al test riceverà il responso con un messaggio via cellulare.
Si tratta di un esame poco costoso e in grado di fornire risultati in appena dieci-quindici minuti, individuando la presenza di anticorpi capaci di evidenziare se una persona ha in corso o ha avuto un'infezione da coronavirus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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