Coronavirus, quasi 14mila vittime in Italia

Il bollettino della Protezione civile: oltre 115mila casi in Italia. In un solo giorno 760 morti. I guariti sono 18.278 (+1.431)

Coronavirus, quasi 14mila vittime in Italia

È ancora elevato il numero dei morti: nelle ultime 24 ore sono decedute 760 persone, un dato superiore rispetto a quello di ieri (727) che fa salire il totale delle vittime a 13.915. Ad oggi, sono 83.049 i positivi nel Paese: 2.477 in più mentre ieri si erano registrati 2.937 nuovi casi. I tamponi fatti oggi sono 39.809, circa 5mila in più di ieri. Il dato dei nuovi contagi, spiega Repubblica, è positivo perché pur essendo stati fatti molti più tamponi oggi, l'aumento dei malati è più basso: 1 malato ogni 8,5 tamponi fatti, l'11%, il dato più basso da un mese a questa parte.

I guariti in totale sono 18.278 (+1.431). Dall'inizio della diffusione del virus cinese, il numero complessivo dei contagiati (comprese le vittime e i guariti) ha raggiunto quota 115.242 (4.668 persone in più rispetto a ieri). I pazienti ricoverati con sintomi sono 28.540; 4.053 sono in terapia intensiva (+18, +0,4%), mentre 50.456 sono in isolamento domiciliare fiduciario. Sono questi i dati illustrati dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa quotidiana sull'emergenza coronavirus nel Paese. "Oggi è partito il secondo nucleo della task force di medici. Settantasei dottori che vanno a rinforzare il personale sanitario di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Marche e Valle d'Aosta", ha spiegato il capo della Protezione civile aggiungendo anche che "ad oggi, sono stati trasferiti con il sistema Cross 105 pazienti dalla Lombardia (2 in più di ieri): 65 positivi al coronavirus e 40 negativi, 32 di questi sono stati trasferiti in Germania".

"Da qualche giorno, almeno dal 27 marzo, stiamo assistendo alla riduzione degli incrementi dei ricoverati e di chi è in terapia intensiva. I valori si stanno stabilizzando. Non so dirvi se abbiamo iniziato o stiamo iniziando la decescita, ma posso dire che dobbiamo mantenere alte le misure e le attenzioni perché basta un nulla per creare dei meccanismi repentini di riavvio del contagio", ha spiegato Borrelli. È però preoccupante il numero di medici e infermieri positivi al virus. "Il 9,7% di tutti i contagiati sono operatori sanitari, un numero importante, serve la massima attenzione e supporto", ha dichiarato Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento di medicina epidemiologia e igiene del lavoro dell'Inail.

"Quello della ripartenza - ha poi affermato Iavicoli - è un tema centrale e molto complesso e sfidante dal punto di vista della gestione. Oltre alle misure di protezione personale e la modulazione delle regole di distanziamento sociale servirà una gradualità. Penso ad esempio ai lavoratori fragili, ovvero quelli che sono più soggetti a questa nuova malattia. Combinare salute e lavoro è una sfida estremamente importante". Poi ha aggiunto: "L'Inail con la sua funzione assicurativa garantisce tutela per i soggetti colpiti dal virus e sono stati attivati dei meccanismi di facilitazione".

Il capo della Protezione civile è poi intervenuto sulla discussione Regione Lombardia-governo. Il presidente Fontana ha dichiarato che in regione arrivano solo le briciole, "io voglio dire che con Regione Lombardia lavoriamo bene, a livello tecnico lavoriamo molto bene. Noi mandiamo i dispositivi di protezione individuale, materiale sanitario, medici. E alla regione, che è tra le zone più colpite, mandiamo più che agli altri. Su circa 45milioni di mascherine, lì è andato il 17%. Diamo e daremo sempre il nostro supporto".

"Per maggio - ha concluso Borrelli - mi auguro che potremo trovare una situazione migliore rispetto a oggi, fermo restando tutte le cautele del caso. Ma io sono realista, non voglio instillare facili ottimismi. Meglio vedere i dati giorno dopo giorno".

Lombardia

Dall'inizio dell'emergenza coronavirus in Lombardia sono stati registrati 46.065 casi, 1.292 in più rispetto a ieri. "Nei dati di oggi troviamo una conferma del trend che va valutato in un arco di 4-5 giorni. La velocità con la quale si sta diffondendo è più bassa", ha spiegato il vicepresidente lombardo, Fabrizio Sala. Nelle ultime 24 ore in regione si sono registrati 357 decessi legati al coronavirus, che portano il totale a 7.960 (ieri le vittime erano 394). I ricoverati sono 11.762, 165 in meno di ieri. In terapia intensiva ci sono 1.351 pazienti (+9).

Nella provincia di Bergamo i casi di coronavirus sono arrivati a quota 9.171. Rispetto a ieri, la crescita è di 132 unità. A Brescia invece si sono accertati 159 nuovi casi e il totale è arrivato a 8.757. Milano e la sua provincia hanno superato quota 10mila contagi, per un totale di 10.004, con un incremento di 482 nelle ultime 24 ore. L'incremento di ieri sul giorno precedente era stato di 611. Nella sola città di Milano i contagi sono arrivati a 4.018, con un +203 rispetto a ieri (ieri l'incremento era stato più basso con +159).

Il vicepresidente ha poi fatto il punto sugli spostamenti. "Ieri purtroppo abbiamo avuto un dato in controtendenza sulla mobilità in Lombardia: siamo risaliti al 37%, dal 36% del giorno precedente. Un 1% in più sono parecchie migliaia di persone, e non va bene. Evitiamo la passeggiata fuori di casa, è estremamente negativa, mettiamo a repentaglio non solo la nostra salute, ma anche quella degli altri", ha continuato Sala.

Lazio

"Oggi registriamo un dato di 169 casi di positività e un trend in lieve discesa al 5%. Da alcuni giorni nel Lazio registriamo un trend in leggera frenata, ma dobbiamo mantenere altissima l'attenzione", ha dichiarato l'assessore alla Sanità e integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato.

"Sono in continua crescita i guariti - ha spiegato poi l'assessore - che salgono di 32 unità nelle ultime 24 ore doppiando i decessi e arrivando a 369 totali. Sono usciti dalla sorveglianza domiciliare in 8.287 e in un giorno si sono registrati 16 decessi".

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