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Corrado Formigli dalla trincea di “Piazza Pulita”: “I nostri reportage sono terrificanti ma la gente deve capire"

Corrado Formigli sta conducendo la sua battaglia contro il Coronavirus dagli studi di La7. Ogni settimana apre la trasmissione con video e reportage inediti e importanti

Corrado Formigli dalla trincea di “Piazza Pulita”: “I nostri reportage sono terrificanti ma la gente deve capire"

Anche ieri sera le immagini, le lacrime e le parole viste a “Piazzapulita” hanno commosso gli spettatori ma soprattutto trasmesso loro la portata della tragedia che si sta vivendo negli ospedali lombardi. I racconti di medici e infermieri del nosocomio di Treviglio (clicca qui per vedere il video) che non possono mangiare e bere per otto ore per non consumare le mascherine colpisce al cuore, come gli sguardi dei pazienti che implorano aiuto, come le testimonianze sulle anomalie dell’ospedale di Alzano Lombardo da dove è partito il focolaio di Bergamo.

Corrado Formigli sta conducendo la sua battaglia contro il Coronavirus dagli studi di La7. Ogni settimana apre la trasmissione con video e reportage inediti e importanti.

Formigli, le immagini devastanti sono il mezzo migliore per convincere la gente a collaborare e a stare a casa…

“Andare negli ospedali è fondamentale per mostrare agli italiani cosa sta succedendo davvero. Perché da fuori non ce se ne rende conto. I servizi che sta realizzando il nostro inviato Alessio Lasta (il primo - che fece sensazione - fu quello da Cremona) sono una testimonianza per tutta Italia”.

Ieri sera hai ricevuto elogi dal governatore lombardo Fontana…

“Mi ha fatto piacere che abbia riconosciuto che stiamo facendo un lavoro approfondito. Gli errori li fanno tutti, ma a lui bisogna riconoscere un impegno totale. La stanchezza e la drammaticità del momento gli si leggono sul volto”.

E invece si è infuriato il segretario della Cgil Landini sul caso dei lavoratori di Amazon in condizioni sanitarie precarie…

“Ma non era arrabbiato con me. Si è accalorato perché è veramente difficile districarsi nel dilemma tra tenere l’economia al minimo o fermarla completamente. Fontana e Landini sono due uomini che vivono il dramma sulla loro pelle, al di là di qualsiasi connotazione ideologica ed è importante che in questo momento ognuno faccia il suo mestiere senza guardare al colore politico come stanno facendo loro due.”

Non è facile realizzare la trasmissione in condizioni difficili, con pochi ospiti, le misure restrittive, le difficoltà di collegarsi…

“In questo momento bisogna puntare al bersaglio grosso: asciugare il superfluo e concentrarci sull’obiettivo principale che è quello di andare in onda, mandare gli inviati sul campo in prima linea, nelle condizioni di sicurezza necessaria. E alzare il livello di competenza degli ospiti. C’è una grande richiesta di serietà e autorevolezza. Ed è quello che che cerchiamo di offrire”

Un rischio anche per voi, quando tutte le aziende stanno smobilitando e il paese si ferma…

“L’informazione non può chiudere, è un presidio fondamentale in questa emergenza. Noi cerchiamo di lavorare in sicurezza, la maggior parte del personale è in smart working. I nostri inviati seguono scrupolosamente le regole di sicurezza. Se ritengono di essersi sottoposti a un rischio sono loro stessi a mettersi in quarantena”.

Anche tu ieri sera apparivi provato, a volte, per la stanchezza, ti mancavano le parole….

“Sono arrivato alla fine della trasmissione sfinito perché l’assenza di pubblico e la precarietà dei collegamenti fa faticare ancora di più dopo tre ore e cinquanta di diretta. Ma non molliamo.”

“Piazza Pulita” si sta dimostrando il talk più efficace…

“Nell’emergenza il nostro programma fa la differenza perché ha una struttura molto veloce. Noi, poi, abbiamo al centro del nostro studio un tavolo che da sempre simboleggia la riflessione: oggi quel tavolo mostra le sue potenzialità perché, ad esempio, si sta tutti in silenzio ad ascoltare il virologo: dalle sue parole dipende il nostro futuro”. Utilissimi sono i mezzi di collegamento come Skype… “Certo, i sistemi che prima consideravamo di serie B oggi sono diventati una risorsa straordinaria perché una persona che è in quarantena può partecipare al programma e condividere tante informazioni. Tra l’altro Skype si è rivelato un vantaggio straordinario perché non ha ritardo audio-video e si adatta bene alla drammaticità del momento. Un mezzo che secondo me sarà molto utilizzato anche dopo questa tragedia perché permette di avvicinare le persone anche nei luoghi più lontani”.

Ormai su tutti i canali generalisti, a tutte le ore, non si parla d’altro, si rischia un senso di saturazione da parte del pubblico…

“Non credo. La gente vuole sapere, capire. E’ giusto che ci sia una polifonia di voci. Sappiamo ancora troppo poco della struttura del virus, di quello che sta succedendo negli ospedali, della tenuta del nostro sistema sanitario. Ci deve essere una mobilitazione 24 ore su 24”.

All’inizio dell’emergenza, ti hanno accusato di minimizzare il problema, ti hanno criticato per aver mangiato in diretta un involtino primavera..

“E’ una scelta che difendo perché, come si sa, il virus non si diffonde attraverso il cibo. E’ una falsità. In quel momento volevo far capire che la fobia verso il cibo cinese era fuori luogo. Il problema non era scappare dai ristoranti cinesi, come è accaduto, ma dare una informazione corretta, non strumentale”.

Ma ora tutti i ristoranti sono chiusi e la Lombardia è al collasso…

“E noi siamo in prima linea a dire alla gente cosa fare. Mi sembra che finalmente lo stiano capendo. Ma ci vuole ancora tempo per capire se i comportamenti virtuosi che gli italiani stanno adottando diano i frutti”.

Cosa resterà di tutto questo per la televisione?

“Ora le trasmissioni sono più riflessive, hanno più o meno tutte abbandonato l’aspetto spettacolare. Gli applausi eliminati dagli studi vanno simbolicamente ai medici che stanno salvando le vite.

Siamo all’anno zero, non sappiamo come cambierà l'informazione dopo: anche noi che facciamo televisione stiamo imparando. Nei nostri programmi qualcosa cambierà, ne trarremo una lezione. Ma la cosa importante adesso è esserci. Assolutamente, in tutti i modi”.

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