La Corte dei Conti mette in dubbio il restauro del Colosseo

Non solo ritardi, ma anche dubbi su costi e diritti. Le perplessità sull'operazione

La Corte dei Conti mette in dubbio il restauro del Colosseo

Molte perplessità. È questa l'opinione della Corte dei conti sulle operazioni di restauro del Colosseo, su cui vengono messi in luce "notevoli" ritardi, ma pure dubbi "sotto il profilo dell'economicità dell'operazione".

Una delibera in cui è scritto che "si evidenza una situazione di notevole ritardo nell'avvio dei lavori relativi alla realizzazione di un centro servizi, al restauro dei sotterranei e degli ambulacri, nonchè all'adeguamento impiantistico".

Non solo. La Corte dei Conti solleva "perplessità sulla quantità dei diritti (in prevalenza diritti d'uso di immagini, spazi e informazioni) concessi allo sponsor e alla istituenda associazione 'Amici del Colosseo', di diretta emanazione dello stesso".

"L'originario avviso pubblico - si legge ancora - aveva espressamente previsto che i diritti d'uso fossero concessi per la durata dei lavori e non per periodi ulteriori.

Diversamente, nel contratto stipulato si stabilisce, per un verso, che i diritti dello sponsor si protraggono per i due anni successivi alla conclusione dei lavori allo stato completati in minima parte senza che ciò comporti corrispettivi aggiuntivi al contributo e, per l'altro, che quelli concessi all'associazione avranno una durata di quindici anni a partire dalla data della sua costituzione (di cui non si ha notizia) eventualmente prorogabili".

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