Il giallo sull'Angelus del Papa: "Rimosse le critiche alla Raggi"

Papa Francesco, nell'ultimo Angelus, avrebbe dovuto rimarcare il degrado di Roma capitale, ma così non è stato. Sullo sfondo dell'evitamento pure l'avvento elettorale delle formazioni politiche critiche sulla gestione morbida dei fenomeni migratori

Il giallo sull'Angelus del Papa: "Rimosse le critiche alla Raggi"

Papa Francesco ha evitato di evidenziare in rosso come l'incresciosa situazione di Roma capitale dipenda dall'amministrazione pentastellata guidata da Virginia Raggi.

C'è un mistero attorno alle parole che Jorge Mario Bergoglio avrebbe dovuto declamare in funzione della ricorrenza di San Pietro e Paolo. Ieri Roma era in festa e, stando al testo circolato negli ambienti giornalistici della Santa Sede, era atteso che il pontefice argentino rimarcasse quanto segue: "Esorto tutti a reagire con senso civico ai segni di degrado morale e materiale che purtroppo anche a Roma si riscontrano". Niente che i cittadini romani non possano constatare con i loro occhi. Basta, in molte circostanze, uscire dal portone della propria abitazione per verificare lo stato di salute di una città che sembra aver innestato la retromarcia.

Il vescovo di Roma stava, quindi, per ribadire quella che molti ritengono un'ovvietà. Quando l'ex arcivescovo di Buenos Aires si è affacciato per l'Angelus, però, ci si è resi conto di come il Santo Padre avesse generalizzato, quasi depotenziando, quel virgolettato. Nessuno "schiaffo" alla giunta capitolina, diretto o meno che fosse, è stato proferito.

Secondo quanto riportato da Il Tempo, l'uomo che siede sul soglio di Pietro è convinto che al MoVimento 5 Stelle vada concesso un po' di credito. Almeno in termini di tempistiche. Papa Francesco ha visitato il Campidoglio tre mesi fa. Sull'accoglienza dei migranti, per esempio, c'è un'evidente sintonia. E poi vale la pena sottolineare un "pericolo": Roma potrebbe finire per essere amministrata dai leghisti. Una situazione che - proviamo a dedurre - susciterebbe preoccupazione in certi ambienti ecclesiastici pro migranti. La Lega di Matteo Salvini ha dimostrato "grazie" alle recenti elezioni europee di potersela giocare, specie nelle periferie romane, dove il salvinismo ha elettoralmente sfondato. I grillini capitolini, sulla gestione dei fenomeni migratori, non hanno mai perseguito una linea sovranista e rigorosa.

Capiamoci: non si tratta di una benedizione "politica" a Virginia Raggi, ma magari il papa ha optato per abbassare il tiro nei confronti di un interlocutore che sembra più morbido di altri possibili e futuri amministratori.

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