Il Papa non può recarsi sul fronte, nemmeno per un enorme gesto simbolico come una Messa celebrata durante il conflitto, finché ad invitarlo non saranno sia l'Ucraina sia Mosca: questa è la prassi diplomatica ed il Vaticano, con ogni probabilità, non farà fughe in avanti.
Tuttavia un invito ufficiale è già arrivato: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha anche avuto una telefonata con Jorge Mario Bergoglio, ha domandato al Santo Padre di andare nella capitale ucraina. E la Russia invece è di un'altra opinione.
La diplomazia vaticana non funziona come quella politica: le sacre stanze perseguono il multilateralismo, e quindi devono tenere i canali aperti in ogni caso. Anche perché il fine non è mai un interesse geopolitico ma la pace. E per raggiungere la pacificazione del conflitto, per la Santa Sede, è necessario avere a che fare con tutti gli attori in campo.
Tant'è che Jorge Mario Bergoglio Bergoglio, tra le prime mosse operate, si è precipitato presso l'ambasciatore russo che opera in Vaticano per manifestare tutta la sua preoccupazione. E poi c'è stato il contatto con il patriarca moscovita Kirill che è apertamente schierato dalla parte di Vladimir Putin.
Una duplice azione, quindi, pur condannando la guerra e l'invasione della Russia senza se e senza ma. In questo contesto, l'Ucraina è stata la prima a domandare a papa Francesco di mettere in conto una visita apostolica dalle caratteristiche straordinarie. La Federazione russa, stando a quanto ripercorso da Il Corriere della Sera, non ha impiegato poi molto tempo a manifestare il suo pensiero in merito: "Se visitasse l'Ucraina adesso, farebbe un favore non tanto a Zelenski ma agli Stati Uniti".
Questa - il condizionale è d'obbligo - sarebbe l'indicazione fatta trapelare dalla Russia in Santa Sede. Insomma, per Mosca una viaggio papale in Ucraina non avrebbe poi questa grande utilità e anzi sarebbe digerito con qualche difficoltà. La posizione della Russia era pronosticabile.
Nel frattempo, in Vaticano ci si prepara all'atto di consacrazione tanto dell'Ucraina quanto della Russia al cuore immacolato di Maria che avrà luogo domani. Quella sarà la celebrazione in cui papa Francesco avrà modo di ribadire la sua visione delle cose: la guerra, per il pontefice argentino, va fermata subito. Perché è una follia irrazionale.
Intanto - come scritto da Il Messaggero - Mosca starebbe preparando una sua mossa in chiave diplomatica: il prossimo ambasciatore russo presso la Santa Sede potrebbe essere Alexei
Paramonov, l'uomo che sino a questo momento si è occupato dei Paesi europei in seno al ministero degli Esteri russo e che ha attaccato a muso duro l'Italia, per le posizioni assunte sulla guerra, qualche giorno fa.
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