Così si è "radicalizzato" Aleotti

Dal gruppo "Musulmani d'Italia" fino al sostegno dei ribelli siriani. La storia del convertito italiano indagato per terrorismo

Così si è "radicalizzato" Aleotti

Di mamma marocchina Luca Aleotti è uno dei tanti italiani "ritornati" all'islam. Vive a Reggio Emilia e, per tanto tempo, è stato uno degli animatori principali del gruppo Facebook "Musulmani d'Italia", poi "Sezione islamica italiana", dalla quale si è infine allontanto.

In passato gli amministratori del gruppo "Musulmani d'Italia" sono stati Resim Kastrati, allontanto dall'Italia perché in grado di "reperire documenti contraffatti e armi da fuoco, di provenienza illecita, pur di raggiungere gli scenari di combattimenti" e Jalal El Hanaoui, il 25enne di Pisa arrestato dalla Digos il 6 luglio scorso che, sui social, scriveva: "Ha successo chi muore martire. Chi cancella i peccati versando il sangue entrerà in paradiso profumato".

Ora, nè Kastrati nè Aleotti sono tra gli amministratori del gruppo Facebook "Sezione islamica italiana", che si sta istituzionalizzando sempre di più e sta avviando un percorso di dialogo con i vari sindaci italiani. E, forse, proprio questa svolta conciliante non è piaciuta a Aleotti, che ha rifondato un gruppo "Musulmani d'Italia", che conta 450 membri.

Quando abbiamo raccontato di lui in Isis segreto, Aleotti era ben lontano dallo spirito del jihad. Era un esagitato, un rappresentante dell'islam più radicale - tanto che sulla sua pagina Facebook lo scorso 30 novembre ha scritto: "Vi invito a non seguire programmi televisivi come quello scempio di ignoranza ed ipocrisia di Rete 4. I veri musulmani ... non vanno in tv a ridicolizzare la nostra fede. Non esiste nessun islam laico o moderato esiste solo la sottomissione ad Allah subhana wa Ta'ala". E ancora il 27 novembre: "Le bandiere nere conquisteranno Gerusalemme".

Aleotti

Il 16 novembre, invece, tre giorni dopo i terribili attentati di Parigi, scriveva: "Ricordatevi fratelli ciò che il nostro rasulullah ci ha insegnato. La Francia ci ha dichiarato guerra rispettate dunque questi comandi quando affronteremo i kuffar".

Ma la svolta nell'atteggiamento di Aleotti si è avuta con l'inizio dei bombardamenti russi in Siria. Oltre alla condanna dei gruppi islamici che combattono al fianco dell'esercito di Assad e dei russi - come gli Hezbollah libanesi e i pasdaran iraniani - Aleotti se la prende con i musulmani italiani che se ne stanno tranquilli in casa: "Mentre i crociati in Siria combattono contro i nostri fratelli. Noi siamo qui con la pancia piena. A pensare come pagare l'estetista, il carrozziere, come pagare le rate della macchina a fine mese, o un mutuo.

Mentre i nostri fratelli combattono contro i crociati che hanno intenzione di distruggere la gente della Shari'ah. Noi pensiamo agli indovinelli, ai sondaggi, a goderci la finta della democrazia. Preghiamo e facciamo Dou'a per questi valorosi uomini".

Luca Aleotti

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