Covid, risalgono i contagi. E rispunta "l'ipotesi lockdown"

Salgono esponenzialmente i casi e alcuni virologi parlano di un altro possibile lockdown in autunno. Il dato sui ricoveri ospedalieri, però, resta basso e allontana possibili scenari

Covid, risalgono i contagi. E rispunta "l'ipotesi lockdown"

L'ultimo bollettino nazionale segnala 84.700 nuovi casi Covid. A lanciare l'allarme sono i medici di famiglia. Nonostante il dato dei contagi sia evidentemente alto, non vi è però un incremento delle polmoniti. Anche i positivi sintomatici, nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno necessità di ricovero.

Eppure, Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell'ospedale Galeazzi di Milano, non esclude l'ipotesi lockdown. "Siamo in una fase di transizione tra andamento pandemico ed endemico del virus, con il quale dovremo convivere a lungo, salvo ovviamente l'insorgenza di nuove varianti più patogene. Il virus - commenta Pregliasco - tende naturalmente ad adattarsi meglio all'ospite e rispetto a ebola, ad esempio, uccide molto meno ma si diffonde molto di più. Endemia non vuol dire aver archiviato il problema, l'andamento sarà come quello delle onde dello stagno quando si getta un sasso". Il virogolo ha anche spiegato che questo esponenziale aumento dei casi era previsto per autunno e non per questa estate. "Omicron 5 è contagiosissima, più del morbillo e della varicella: pensando al famigerato R0, tempo fa era 2,5 con Delta 7, ora siamo come stima a 15 e 17. Omicron 5 ha una grande capacità di diffusione nonostante siamo in estate, quindi caldo, vita all'aperto e maggiore ventilazione".

L'R0 è il numero di riproduzione di base, ossia il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo. Un dato estremamente importante a inizio pandemia ma che, ormai, ha perso quasi completamente d'importanza. Perché, come spiega il virologo, è vero che "il 9% di chi ogni giorno si infetta ha già avuto il Covid", allo stesso tempo, però, i dati sui ricoveri ospedalieri sono ancora lontani dall'essere preoccupanti.

Vaccino e restrizioni

"Qualcuno ha parlato di una variante buona, perché meno letale, ma - continua Pregliasco - c'è da dire che si replica maggiormente nelle alte vie aeree e meno nei polmoni, se però il virus inciampa in una persona con una protezione incompleta rischia di fare danni seri". Per questo rimarca l'importanza dei vaccini, soprattutto negli over 50 e 60 e nei soggetti fragili. Discorso differente per i giovani: vaccini raccomandati ma non obbligatori. La sua ipotesi è prevedere una campagna vaccinale annuale come per l'influenza.

Il virologo ha poi concluso parlando di restrizioni.

Seppur si tratti uno scenario altamente improbabile, Pregliasco non esclude il lockdown. "Nonostante l'andamento incerto del virus, vanno preparati e spiegati. Penserei a una scala, a diverse ipotesi, nella quale c'è anche il lockdown ma come scenario meno probabile".

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