I carabinieri Forestali di Saluzzo (Cuneo) hanno rinvenuto un macello islamico abusivo. Scoperte in una cella frigorifera 35 carcasse di ovini sprovviste del regolare bollo sanitario di macellazione. Gli animali sono stati abbattuti recentemente, in occasione delle festa islamica del sacrificio. Una ricorrenza particolare, che vieta di stordire il bestiame prima di macellarlo, come previsto al contrario dalla legge italiana. Il tenente colonello Stefano Gerbaldo, comandante provinciale dei Carabinieri Forestale, si è espresso sulla vicenda con le seguenti affermazioni: "Le condizioni igienico-sanitarie in cui veniva svolta l'attività e i grossolani attrezzi adoperati hanno rivelato fin da subito come l'attività fosse svolta con metodi inadeguati e assolutamente precari".
Denunciate due persone sorprese all'interno della struttura: un italiano e un magrebino. I due soggetti non avrebbero mai frequentato gli opportuni (e obbligatori) corsi di formazione, ignorando molto probabilmente le specifiche tecniche ed accorgimenti atti ad una minor sofferenza del bestiame destinato alla macellazione. Le povere bestie sarebbero state infatti abbattute con metodi rozzi e grossolani, senza alcun rispetto ed attenzione da parte dei due denunciati, nell'evitare inutili sofferenze nei confronti degli animali. Il macello era allocato in un capannone presso le campagne di Saluzzo.
All'interno dell'edificio è stato inoltre rinvenuto allevamento zootecnico, in seguito opportunamente ispezionato dai militari, coadiuvati dai veterinari dell'Asl. L'allevamento era svolto da un numero non meglio precisato di persone, perlopiù di origine nordafricana, sorprese dagli inquirenti mentre erano in attesa di macellare un capo di bestiame. Come è possibile leggere dall'agenzia di stampa Ansa, i due denunciati dovranno rispondere delle accuse di maltrattamento di animali e macellazione abusiva.
Sono, inoltre, in corso di definizione sanzioni di natura amministrativa oscillanti tra i 10 mila e i 20 mila euro. Intanto, le indagini proseguono per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda avvenuta in provincia di Cuneo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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