Daria Bignardi: "Marchionne? Ma quale genio spietato. Ha sofferto per la morte della sorella"

Intervistata da Vanity Fair, Daria Bignardi ha ricordato il percorso privato e professionale di Sergio Marchionne: "Non voleva mai parlare né di sua sorella né della sua ex moglie"

Daria Bignardi: "Marchionne? Ma quale genio spietato. Ha sofferto per la morte della sorella"

"Molti lo hanno definito un genio spietato, a me sembra un uomo con un destino – molto faticoso – segnato da un'intelligenza e un Dna eccezionali", con queste parole, Daria Bignardi parla su Vanity Fair di Sergio Marchionne.

Tramite le pagine del settimanale, la giornalista ha dedicato un lungo pensiero al manager italo-canadese scomparso questa mattina in una clinica di Zurigo. La Bignardi ha ripercorso la vita di Sergio Marchionne, dalla sua adolescenza trascorsa a Toronto all'ascesa della sua carriera. Si era laureato in Filosofia a Toronto, poi aveva studiato Giurisprudenza e poi ancora Economia. Non si stancava mai di imparare. Era diventato commercialista, revisore di conti, avvocato e poi manager di grandi aziende. Poi 14 anni fa il suo ingresso in Fiat.

Ma la sua vita è sempre stata segnata da un vizio: le sigarette. Proprio quel fumo che già Grande Stevens aveva condananto perché "ha aggredito i suoi polmoni". Ma in tutti questi alti e bassi, c'è stato un momento della sua vita nella quale Marchionne ha sofferto particolarmente. La morte della sorella Luciana lo ha profondamente segnato. È stata una sciagura. E proprio questo periodo buio ricorda la Bignardi.

Daria confessa che anche sua sorella era una studentessa eccezionale, ma in materie umanistiche: a 31 anni aveva già una cattedra in Letteratura a Toronto. Purtroppo il destino le è stato ostile e a 32 anni è morta di cancro. Un colpo per Marchionne. Non ne voleva mai parlare. Il manager - dice la giornalista - non voleva parlare né di Luciana né della ex moglie Orlandina, abruzzese canadese che vive in Svizzera con i due figli maschi.

E nel suo lungo ricordo commovente, Daria riporta alla luce anche un discorso da brividi di Marchionne pronunciato a dei neolaureati: "Noi saremo come la musica,

improvviseremo, saremo agili, aperti al dibattito, umili, ma impavidi e non ci sarà mai posto per la mediocrità. L'Italia è un Paese con una delle più grandi ma inespresse potenzialità che io conosca, è un Paese che non si vuole bene".

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