Ha rischiato di morire strangolato da un detenuto, un agente della polizia penitenziaria del carcere di Carinola, in provincia di Caserta. Solo l’intervento di un collega ha evitato che l’aggressione finisse nel peggiore dei modi. A riportare la notizia è la segreteria nazionale per la Campania del sindacato autonomo della polizia penitenziaria Sappe.
“Un detenuto con fine pena nel 2015 e inserito nel circuito media sicurezza – hanno raccontato i sindacalisti – ha aggredito i poliziotti di servizio nella casa di reclusione di Carinola. In particolare, un assistente capo coordinatore di polizia penitenziaria, nel tentativo di contenere la furia del detenuto, che aveva stretto le mani al collo di altro collega, nella colluttazione ha subìto traumi e lesioni tali da essere ricoverato in via d’urgenza presso il pronto soccorso dell’ospedale di Caserta, dove gli veniva riscontrata anche una lussazione al braccio da sottoporre a ulteriori controlli e gli veniva impiantato un tutore ortopedico”.
Il detenuto era già stato protagonista in passato di episodi di violenza.
Più volte ha tentato di aggredire i secondini. La vicenda ricorda il tentativo di strangolamento di un agente di polizia nel carcere di Genova, avvenuto un paio d’anni fa. Allora fu lo stesso sorvegliante a divincolarsi dalla morsa, cavandosela con semplici ecchimosi sul collo e in altre parti del corpo.
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