Dimentica le chiavi e precipita dal tetto: morto medico trentaseienne

È caduto dal tetto del condominio in cui viveva: l'ipotesi principale degli inquirenti parla di una possibile disgrazia, ma non si esclude l'ipotesi-suicidio

L'ospedale Santo Stefano di Prato
L'ospedale Santo Stefano di Prato

Era con tutta probabilità rimasto chiuso fuori di casa, forse a causa di una banale disattenzione che può capitare a tutti. E aveva quindi tentato di rientrarvi calandosi dal piano superiore della palazzina in cui risiedeva, non senza rischi. E qualcosa è andato storto: è caduto dal tetto, dopo un volo di cinque metri. Per lui non c'è stato purtroppo più niente da fare: i soccorsi immediatamente allertati si sono rivelati inutili, l'uomo era già morto.

Protagonista della tragedia è un medico trentaseienne originario di Massa, che viveva ormai da tempo a Prato. La vicenda arriva infatti dal capoluogo laniero, dove il giovane lavorava come specializzando nel locale ospedale Santo Stefano. I fatti si sono svolti ieri e i carabinieri, intervenuti sul posto a seguito della segnalazione, sono ancora a lavoro per ricostruire la dinamica esatta della storia. La pista di gran lunga più probabile, ad oggi, è quella che porta ad una digrazia: si pensa infatti che l'uomo stesse cercando di fare rientro nel proprio appartamento (situato al quinto piano di uno stabile, nei pressi del nosocomio nel quale si recava quotidianamente per lavoro) dopo aver dimenticato le chiavi della serratura all'interno dello stesso.

Gli inquirenti hanno infatti rinvenuto il mazzo in questione appoggiato su un mobile collocato all'ingresso di casa e a suffragare ulteriormente questa opzione ci sarebbe anche l'abbigliamento dell'uomo al momento del ritrovamento. Gli investigatori pensano che dopo essere uscito sul pianerottolo, la porta si sia improvvisamente chiusa (magari a causa di un colpo di vento) impedendogli di entrare di nuovo. Non avendo con sè la chiave per aprirla (rimasta dentro, come abbiamo visto) il professionista perciò avrebbe pensato di rientrarvi dal terrazzo, scendendovi dal tetto del condominio sul quale erano oltretutto in corso alcuni lavori di ristrutturazione.

Un'idea che non sarebbe però andata a buon fine: nel tentativo, il dottore avrebbe perso l'equilibrio e sarebbe precipitato nel vuoto, cadendo prima su alcune auto in sosta e poi sull'asfalto. Inutile l'intervento del 118: i sanitari non hanno potuto far altro che certificarne il decesso. I militari però non escludono al momento nemmeno l'altra strada, quella che porta al suicidio.

Anche se nelle stanze non sono stati rinvenuti biglietti d'addio indirizzati alla famiglia scritti prima dell'eventuale gesto estremo, visto che il medico aveva una moglie e una figlia piccola rimaste a vivere nella città d'origine della costa toscana. Saranno ad ogni modo gli esiti dell'esame autoptico e dell'esame tossicologico, già disposti dal magistrato, a fare chiarezza sull'accaduto.

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