Nella vicenda delle morti per avvelenamento da tallio c'è una strana coincidenza. La ditta padovana che ha venduto il veleno usato da Mattia per uccidere i suoi parenti è la stessa in cui il complice di Boetcher e Martina Levato ha acquistato l'acido. Un tassello che sa di beffa in questo caso che sempre più appare senza senz auna spiegazione razionale. Mattia Del Zotto adesso si trova sorvegliato a vista nel carcere di Monza. Non mostra pentimento per quanto accaduto. Per lui quelle morti pianificate da tempo sono delle "purificazioni" come lui stesso ha raccontato agli investigatori. In cella chiede soltanto libri di religione. Ma proprio i libri raccontano bene la persoinalità di questo killer. Nella sua camera gli inquirenti hanno trovato un giallo di Agatha Christie. Probabilmente da quelle pagine l'assassino ha studiato le regole di un delitto perfetto. Perfetto fino a quando non è stato incastrato dalla casella "bozze" della sua mail. Un messaggio che ha svelato l'acquisto del tallio e di lì il piano per uccidere che non accettava appunto di "purificarsi". Mattia Del Zotto ha già avuto un colloquio con lo psicologo del carcere.
Uno scambio di parole e pensieri che serviranno agli investigatori per definire la personalità del killer e per far luce sulla sua probabile adesione ad una setta. La password del suo pc, come riporta ilCorriere, era "gloriosoDio". Ma a quanto pare il richiamo della fede non è bastato a fermare il suo piano di morte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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