L'Italia continuerà a sostenere l'Ucraina nella guerra scatenata dalla Russia. Lo ha deciso il Parlamento accogliendo la richiesta del governo a larga maggioranza, sia pure con un cavilloso meccanismo di mozioni separate che hanno permesso a parte dell'opposizione di convergere sul sì. Il governo ha ammesso le difficoltà che Kiev sta incontrando sul campo ed è pure conscio della «stanchezza dell'opinione pubblica» per usare le parole pronunciate da Giorgia Meloni nella famosa telefonata rubata da comici russi , ma non intende venire meno agli impegni presi con la comunità internazionale di riferimento né al principio di libertà e democrazia che si fonda sull'integrità territoriale degli Stati sovrani.
Ma il voto di ieri ci dice anche un'altra cosa altrettanto importante. Vedere l'opposizione muoversi in ordine sparso tra favorevoli, contrari, dubbiosi e tiepidi su un tema così cruciale per la stabilità dell'Italia e il suo ruolo nel mondo, ci dice infatti che il «campo largo» (l'alleanza tra Pd, Cinque Stelle e cespugli vari) non solo non ha i numeri, ma neppure i fondamentali politici per porsi come alternativa all'attuale maggioranza, che sul tema appare invece granitica.
Ha voglia la Schlein a inseguire uno per uno i saluti fascisti; ha voglia Conte a perseguitare ministri e sottosegretari con la questione morale: un Paese come l'Italia, ottavo al mondo per importanza, puoi pensare di governarlo solo se hai una politica estera, qualsiasi essa sia (solo fino a un certo punto, ma questo è un altro discorso) chiara, coerente e affidabile. In altre parole: dentro o fuori dal blocco occidentale politico, economico e militare, con tutti gli oneri e gli onori che la cosa comporta.
Quando si parla di Ucraina, come pure di Israele, certo si parla delle bombe e degli orrori che devastano quei territori. Ma ancora prima si parla di noi, del mondo (che in ogni caso non è un paradiso terrestre) in cui vorremmo fare vivere i nostri figli e nipoti.
Se mai ce ne fosse stato bisogno, ieri si è visto che su questo il centrodestra ha un'idea precisa, mentre a sinistra e dintorni è una babele di voci, che come tutte le babele è confusa e pericolosa. E quindi da evitare con cura.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.