È caos giurisprudenziale?
Non esattamente. La sentenza con cui la Corte di Cassazione conferma l'importo abnorme sotto ogni profilo di due milioni di euro al mese, dovuto da Silvio Berlusconi a Veronica Lario, potrebbe creare un senso di disorientamento.
È inevitabile domandarsi come questa sentenza della Suprema Corte possa raccordarsi con la sua precedente pronuncia del 10 maggio che è stata propagandata come una vera e propria rivoluzione nel diritto di famiglia, terrorizzando stuoli di ex mogli e rinvigorendo le speranze di mariti stanchi di pagare loro un assegno di mantenimento mensile. Già nel mio articolo a commento dell'11 maggio avevo invitato i lettori ad usare cautela nell'impattare la portata innovativa di quella sentenza, specificando come i precedenti giurisprudenziali, in Italia, non siano vincolanti e come essa riguardasse esclusivamente l'ambito divorzile. Da quanto riportano i media, la sentenza di ieri riguarderebbe il procedimento di separazione giudiziale fra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Rimane, dunque, aperto il fronte del divorzio, tuttora in corso. Se così fosse, non ci resta che aspettare di vedere se in quella sede i Giudici si adegueranno alle linee guida della sentenza n. 11504 del 10 maggio 2017 ed affronteranno il problema dell'assegno di Veronica Lario secondo il nuovo orientamento. Teniamo quindi distinti i due piani della separazione e del divorzio e cerchiamo di assimilare un non facile concetto: nella separazione l'assegno di mantenimento continua ad assolvere ad una funzione di solidarietà coniugale con riferimento al criterio del tenore di vita matrimoniale. Secondo gli Ermellini, il Cavaliere rimane obbligato a versare il corposo assegno perché è «uno degli uomini più ricchi del mondo». Ma la partita tra i coniugi più famosi d'Italia non è ancora finita. Lancia in resta, la battaglia proseguirà in sede divorzile e lì non escludo sorprese, se è vero come è vero che oggi l'indipendenza economica di Veronica Lario potrebbe essere rivista sotto una nuova luce. Infatti il nuovo concetto di auto-responsabilità economica dei coniugi diventa, nel divorzio, il nuovo faro che orienterà le future decisioni.
Pericolo scampato, dunque, per quegli uomini che hanno temuto il repentino dietro-front della Cassazione. Per le ex mogli, invece, permane lo stato d'allerta e l'incertezza su un futuro di cui solo i Tribunali potranno svelarci il finale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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