È deceduta improvvisamente a causa di un fulmineo malore, al momento attribuito dagli inquirenti alle conseguenze del duplice morso di un ragno violino. Cristina Calzoni, residente a Gabicce Mare, in provincia di Pesaro e Urbino, è spirata dinanzi agli occhi increduli del compagno, che ha tentato di soccorrerla con un disperato massaggio cardiaco.
Quando gli uomini del 118 sono giunti sul posto, intorno alle ore 22 dello scorso venerdì 14 gennaio, hanno potuto solo constatare il decesso della 46enne. La donna, il cui corpo era già freddo al momento dell'arrivo dei soccorritori, è stata trovata distesa sul pavimento della camera da letto. Su un tavolino nelle vicinanze è stata rilevata, inoltre, la presenza di un certo numero di flaconcini semivuoti di medicinali, in particolar modo antidolorifici. Una situazione che ha destato qualche sospetto e spinto gli stessi sanitari a contattare i carabinieri, affinché fosse registrato ogni elemento di rilievo presente sulla scena. Per quanto concerne le cause esatte del decesso, dovrebbero essere svolti ulteriori accertamenti da parte del medico legale, con lo scopo di comprendere se il malore che ha improvvisamente colto Cristina possa essere o meno una conseguenza diretta o indiretta del duplice morso di ragno violino di cui la donna era stata vittima nei mesi scorsi. Al momento si parla di morte naturale, ma sarà necessario accertare se questa sia sopraggiunta per un eventuale sovraddosaggio dei farmaci rinvenuti nella camera, potenzialmente pericolosi e in quanto tali acquistabili solo con specifica ricetta medica. Per ciò che ci è dato al momento sapere, come riporta Il Resto del Carlino, la procura della Repubblica non avrebbe disposto l'esame autoptico bensì una semplice analisi esterna del corpo da parte della Asur.
La testimonianza del compagno della vittima, Gilberto Del Chierico, sarebbe risultata di fondamentale importanza per ricostruire la vicenda del presunto duplice morso di ragno di violino. Il primo episodio nel settembre del 2021, quando la donna si trovava in un gattile sul San Bortolo per assistere e nutrire alcuni randagi. Un po' di rossore e del prurito, in questo caso a Cristina sembrava essere andata bene, dato che talvolta le conseguenze del morso di tale ragno possono risultare letali. Allora furono sufficienti delle specifiche pomate per lenire il dolore e ridurre il gonfiore.
Ritornata nel medesimo gattile a novembre, secondo quanto riferito dal compagno, la 46enne sarebbe stata morsa una seconda volta. In questo caso, tuttavia, le pomate e i farmaci già utilizzati non sarebbero stati sufficienti ad alleviare gli effetti del presunto morso.
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