E adesso papa Francesco benedice le coop rosse

Benedicat tibi Domine. Sembra questo il messaggio arrivato alle cooperative rosse del "sistema Emilia" dalla bocca di papa Francesco. Ieri il pontefice è andato in visita a Bologna dove ha parlato di accoglienza, ha visitato l'hub di via Mattei, ha abbracciato gli immigrati, ha bacchettato la corruzione infine ha lodato il sistema delle coop emiliane.

"Solo il dialogo può permettere di trovare risposte efficaci e innovative per tutti, anche sulla qualità del lavoro, in particolare l' indispensabile welfare - ha detto il papa parlando di lavoro - È quello che alcuni chiamano "sistema Emilia", cercate di portarlo avanti". E ancora: "Nel vostro territorio da lungo tempo si è sviluppata l' esperienza cooperativa, che nasce dal valore fondamentale della solidarietà".

Una benedizione che dalle parti delle cooperative emiliane avranno accolto con piacere visto che di questi tempi stanno passando non pochi problemi. Si sta per rompere, infatti, quel patto delle "porte scorrevoli" tra Pd e coop, che vedeva amministratori di quest'ultime finire nei quadri del partito e viceversa. Francesco Critelli, segretario del Pd a Bologna, che vanta un passato di militanza dal marchio Pci-Pds-Ds, nei giorni scorsi ha chiesto "più autonomia" tra politica e mondo delle coop. L'idea potrebbe essere quella di chiudere le porte degli amministratori locali legati al partito di entrare nella cooperazione (e viceversa) per due anni. Una bomba. Si sono ribellati ovviamente tutti quelli che quella porta scorrevole l'hanno passata più volte.

Simone Gamberini, per citare solo uno dei ribelli, è stato sindaco dem a Casalecchio di Reno e oggi è il direttore di Legacoop Bologna. Il suo pensiero sull'idea di Critelli? "E quindi chi sta in coop ha meno diritti? Vergognatevi". Forse c'era davvero bisogno della benedizione del Papa.