Quasi nessuno lo sa, mangiamo ma non siamo consapevoli della quantità di acqua che contiene il cibo. Il 90% dell'acqua che consumiamo, infatti, è acqua che prendiamo attraverso questo.
L'acqua è ovunque, tanto che viene chiamata "acqua virtuale". In un uovo se ne nascondono 135 litri, 185 in un pacco di patatine, 2400 in un hamburger. Due ricercatrici, Maria Antonelli e Francesca Greco, ne hanno parlato nel libro "L'acqua che mangiamo", pubblicato da Edizioni Ambiente. Lo hanno fatto per analizzare la problematica idrica e per dare consapevolezza ai consumatori sulle loro scelte in cucina.
Intervistate da Huffington Post le due hanno spiegato l'importanza dell'acqua negli alimenti: “Di ogni alimento è possibile calcolare la sua impronta idrica, ossia una misura del consumo diretto e indiretto di acqua che si nasconde all’interno di un bene - ha spiegato Antonelli - . “Il concetto di impronta idrica rende mondiale qualcosa che nasce come locale. L’acqua infatti è una risorsa fortemente legata al territorio, ma le implicazioni del consumo sono globali. Io non consumo solo l’acqua del mio territorio, sono legata in maniera virtuale ad altri posti del mondo. Le questioni ambientali di ogni paese diventano così le nostre”.
“Per ridurre l’impatto idrico ci vuole un po’ di buona volontà, cercando di conoscere i cibi che portiamo in tavola”, continua Antonelli, “Dovremmo provare a fare scelte che comportino un utilizzo dell’acqua che non danneggi il territorio. Acquistare prodotti stagionali, prediligere carne che proviene da allevamenti a pascolo e non quelli intensivi”.
L’Italia ha un’impronta idrica del consumo pro capite annuo pari a 2330 metri cubi, contro una media di 1240 metri cubi ed è il terzo importatore netto di acqua virtuale al mondo, dopo Giappone e Messico.
Secondo i dati forniti dal World Water Council, il 12% della popolazione mondiale non ha accesso a fonti pulite e ogni giorno 4500 bambini muoiono per questa ragione.
"I leader di tutto il mondo sanno che il risanamento è fondamentale per la salute pubblica, ma dobbiamo agire ora per raggiungere l'Obiettivo Globale di Sviluppo Sostenibile numero 6 delle Nazioni Unite: garantire accesso all'acqua sicura e a strutture igienico-sanitarie adeguate a tutto il pianeta entro il 2030", ha dichiarato il Presidente del Consiglio Mondiale dell'Acqua Benedito Braga, "Serve un impegno del più alto livello per fare sì che ogni villaggio e città nel mondo possano attingere a fonti di acqua pulita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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