Bernardo Caprotti ha lasciato il 25% della holding che controlla Esselunga nella disponibilità della moglie Giuliana e della figlia Marina. È quanto si apprende all'apertura del testamento avvenuto nello studio notarile della famiglia Marchetti. Le disposizioni dell'imprenditore scomparso nei giorni scorsi a 91 anni hanno quindi chiarito l'attribuzione dell'ultimo 25% di Esselunga di cui Caprotti poteva disporre liberamente e che, come nelle previsioni della vigilia, è andato alla seconda famiglia. In base alla successione legittima infatti il 50% di Supermarkets Italiani era già destinato in parti uguali ai tre figli (Marina Sylvia, Giuseppe e Violetta) e il 25% è andato alla moglie Giuliana.
Con Giuseppe e Violetta il patron Caprotti è stato protagonista di una lunga disputa per riprendere la guida dell'azienda dopo averla lasciata nelle mani dei due figli maggiori nel 2002: l'imprenditore, dopo aver assegnato fiduciariamente il controllo ai figli infatti, nel 2011 era rientrato nel pieno possesso delle sue quote prevalendo nella battaglia legale seguita a questa decisione. Esselunga, di cui oggi il consiglio di amministrazione di Supermarkets Italiani ha deciso lo stop alla vendita, ha registrato nel 2015 ricavi per 7,3 miliardi di euro e utili per quasi 300 milioni e conta quasi 22mila dipendenti.
Intanto, il Consiglio di Amministrazione di Supermarkets Italiani Spa si è riunito oggi, a Milano, per ricordare la figura del Presidente, dottor Bernardo Caprotti, scomparso venerdì scorso.
Tutti i consiglieri della società, che controlla Esselunga, hanno espresso gratitudine ed hanno reso omaggio alla figura del fondatore "per la straordinaria storia imprenditoriale di cui è stato protagonista - si legge in una nota - e che ha consentito ad Esselunga di diventare leader riconosciuto a livello internazionale nel settore della grande distribuzione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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