Emergenza nazionale: servirebbero 40 miliardi per tappare tutte le buche in Italia

Gravi rischi per la sicurezza dei cittadini che si muovono su strade disastrate. Dimezzate le tonnellate di asfalto utilizzate nel 2006. La causa: i grossi tagli alla spesa pubblica. La beffa: una norma ha congelato per tre anni l'obbligo di destinare i soldi delle multe al ripristino delle strade

Emergenza nazionale: servirebbero 40 miliardi per tappare tutte le buche in Italia

Sembrerà strano ma una delle maggiori emergenze in Italia è quella delle buche nelle strade. Se qualche network tv fosse interessato potrebbe creare un nuovo format: "Strade da incubo". I problemi sono sempre i soliti: la scarsa manutenzione e i tagli alle risorse. Oltre al fatto che se le strade non sono realizzate a regola d'arte possono verificarsi, con le piogge, vere e proprie voragini, con le conseguenze che possiamo immaginare. Ma anche una buca "normale" può essere, di per sé, pericolosissima, specie per chi si muove su cicli e scooter. Inutile girarci intorno, a volte si rischia la vita.

C'è un dato che di sicuro colpirà i lettori: per sistemare tutte le strade come si deve occorrerebbero circa 40 miliardi di euro. Una vera e propria manovra finanziaria di grosse dimensioni. Come si è arrivati a questa stima? Il dato è riferito dalla Siteb, l'associazione che riunisce le aziende, gli enti e i professionisti che lavorano nel settore della manutenzione stradale. Come scrive il Quotidiano nazionale oggi vengono usati circa 22 milioni di tonnellate di conglomerati di asfalto all'anno. Un dato che può apparire enorme ma che, in realtà, è la metà esatta di quella utilizzata nel 2006. Questo taglio non dipende solo dalle scelte delle amministrazioni locali ma soprattutto dai forti tagli alla spesa pubblica. "Ai Comuni è venuto a mancare il 60% circa dagli oneri di urbanizzazione", spiega il sindaco di Ascoli Guido Castelli, responsabile finanze locali dell'Anci. E c'è un altro problema di non poco conto. L'ultima manovra finanziaria ha bloccato per tre anni il vincolo che tutti i Comuni avevano di destinare il 25% dei soldi raccolti con le contravvenzioni alla manutenzione stradale. Ovviamente in questo modo la borsa si restringe ulteriormente.

A Roma la situazione è drammaticamente peggiorata negli ultimi anni, al punto che oggi circa il 93% delle strade (stima Codacons) presenta situazioni di dissesto. "Questo significa - sottolinea l'associazione consumatori - che su un totale di 6.000 km di strade, nella Capitale 5.580 km circa di asfalto presentano problemi di tenuta e richiedono interventi urgenti di manutenzione. Solo due anni fa, ossia ad aprile 2016, si registrava almeno una buca sull’82% delle strade romane, e i km interessati dal dissesto erano circa 4.900. Ma a crescere sono anche le dimensioni delle buche sulle vie di Roma: il diametro medio passa dai 35 cm del 2016 ai 50 cm di oggi, mentre la profondità è quasi raddoppiata, passando da 4,5 a 8 cm di media". Un record di cui andare poco fieri. Il sindaco Virginia Raggi per correre ai ripari, evitando imputazioni penali in caso di incidenti, ha imposto limiti di 30 km/h su alcuni tratti di strade importanti, come la Cristoforo Colombo. E diverse linee dell'Atac e di Roma Tpl sono state deviate: in totale sono 25 i percorsi cambiati, con decine di fermate soppresse ed enormi problemi per i cittadini che si spostano (o vorrebebro farlo) con i mezzi pubblici.

Ci vorrebbe un miliardo di euro per sistemare le cose a Roma, osserva Niccolò Rebecchini, presidente Acer (Associazione costruttori romani).

Uno sforzo economico importante, da suddividere su cinque anni. Difficile trovare tutti questi soldi, visto che è circa il doppio di quanto la Capitale raccoglie ogni anno dalle multe. Il problema riguarda tutto lo Stivale. Una vera e propria emergenza nazionale.

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