Il dito puntato di Giuseppe Conte contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di venerdì ha fatto molto discutere. Uno dei primi primi a dissociarsi da quanto detto dal premier è stato Enrico Mentana, che ha trasmesso in diretta l'intervento di Conte. "Se l'avessimo saputo, non avremmo mandato in onda quella parte di conferenza stampa", ha affermato Mentana. Una presa di pozione netta, che ha fatto storcere il naso a qualcuno.
Nelle ultime ore, dopo la bufera scatenata dalle opposizioni, è stato lo stesso Giuseppe Conte tramite una nota di Palazzo Chigi a fornire la sua versione dei fatti su quando accaduto durante la conferenza. Nel comunicato si specifica che l'intervento non è stato a reti unificate per volontà della Presidenza del Consiglio ma è lasciata libera scelta ai network sulla trasmissione del segnale. L'ufficio stampa di Palazzo Chigi, quindi, ha rivendicato quel passaggio, sottolineando l'importanza di "chiarire le fake news veicolate dall'opposizione", in materia di Mes.
Dopo la replica di Palazzo Chigi è arrivata anche quella di Enrico Mentana, che mai prima d'ora si era trovato nell'occhio di un cicolone di così grandi dimensioni. Nei giorni precedenti erano addirittura circolari degli hashtag contro il direttore del Tg La7, che quest'oggi ha voluto ribadire il suo punto di vista. "Dirigo telegiornali da 28 anni: non ho mai censurato nessuno. Con me hanno lavorato tanti giornalisti, tra cui anche un influente parlamentare della stessa corrente politica del premier, della forza di maggioranza parlamentare: anche a tutto loro potete chiedere se ho mai censurato qualcuno", ha esordito in maniera dura Enrico Mentana, che non si è tirato indietro nel momeno in cui tutti si aspettavano una sua replica.
"Il presidente del Consiglio ha tutto il diritto di rivolgersi al Paese, ha gli strumenti per farlo. Ma se in questi giorni ha usato la risorsa della diretta così spesso è perchè siamo alle prese con una emergenza grave. Credo che sia giusto ascoltare tutte le volte che ci sono notizie di provvedimenti da parte di chi sta guidando il nostro Paese, ed è il premier Conte. Ma non, per favore, le polemiche politiche. Con un evidente rapporto di forza e mediatico nei confronti delle opposizioni", ha continuato Enrico Mentana, che poi ha chiarito con precisione le sue parole: "Il Presidente del Consiglio poteva, con un post, con un comunicato, con una intervista, ristabilire con forza la verità. Tutti avremmo ripreso con enfasi una polemica risposta di Palazzo Chigi nei confronti di quelle accuse. Non si dica, quindi, che si è voluto rispondere a una fake news. La verità vera è che non c'è nessuna censura e né ci può essere: Palazzo Chigi chiede di intervenire, interviene. E nessuno chiede il testo prima o censura al volo. Era solo il modo per dire che non può essere data, se non per Chavez in Venezuela - dove è successo -, la possibilità a un capo del governo di intervenire su quel che vuole, quando vuole. Questa evidentemente non è democrazia."
"La libertà è una cosa seria e noi preserviamo la nostra, nel rispetto di chi segue questo telegiornale e tutti gli altri telegiornali. Spero che venga preservata ancora, nonostante comunicati molto scomposti", ha affermato il direttore, che ha così rilanciato e ribadito le sue parole dei giorni precedenti, senza rinnegare il suo pensiero. Per alcuni un atto di forza, per altri semplicemente una presa di posizione da parte di un direttore che protegge il lavoro suo e di tutta la sua redazione.
Le parole di Enrico Mentana subito dopo la conferenza di Conte avevano incontrato il plauso di Matteo Salvini, che via social l'ha ringraziato per la sua "lezione di stile ed educazione civica al signor Conte."Palazzo Chigi: "#Conte ha smentito #FakeNews. La decisione di trasmettere le conferenze stampa del PdC spetta ai responsabili delle singole testate giornalistiche." La risposta di #Mentana: "Ha usato gli stessi metodi del dittatore #Chávez in Venezuela." #RadioSavana #CoronaVirus pic.twitter.com/k6AZuWygix
— RadioSavana (@RadioSavana) April 13, 2020
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