Eroina, nella Bologna che non ti aspetti, quella delle famiglie bene del capoluogo emiliano, dove delle giovani minorenni, due gemelle per la precisione, soto state scoperte dalla madre a fare uso di quella sostanza stupefacente che si pensa che una figlia possa vedere solo nei film come "Traispotting".
Ma la donna ha avuto il coraggio di guardare in faccia la realtà ed ha deciso di denunciare il tutto alla Polizia, facendo arrestare tra il dicembre del 2015 e il gennaio 2016 dalla squadra Mobile di Bologna ben 18 tunisini, grazie a lei è stata sgominata una rete di malviventi dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, eroina in particolare.
Stando ai fatti raccontati dal quotidiano "BolognaToday", la zona di spaccio al dettaglio aveva il suo fulcro in centro città, ma con ramificazioni in provincia. Clienti abituali erano spesso minorenni, figli di famiglie benestanti. Oggi il Gup del Tribunale di Bologna, Francesca Zavaglia, ha rinviato a giudizio i 18 tunisini con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver ceduto la droga a dei minorenni.
Il
processo inizierà l’11 aprile. Oltre a loro era indagato anche un bolognese di 27 anni, che aveva scelto di essere processato con la formula del rito abbreviato ed è stato assolto dal gup, come chiesto anche dalla Procura.
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