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Open Arms, l'Ue in pressing: "Insostenibile, fateli sbarcare"

Tredici persone fatte sbarcare per motivi sanitari. Il sindaco di Lampedusa: "L'aiuto in mare non può essere negato"

Open Arms, l'Ue in pressing: "Insostenibile, fateli sbarcare"

"Tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L'umanità lo impone". Dalla Open Arms, ferma a poche miglia a largo di Lampedusa, continua il pressing sull'Italia per attraccare e far scendere i 134 migranti rimasti a bordo dopo che nelle ultime ore 13 sono stati trasbordati in porto per motivi sanitari.

La nave della ong spagnola Proactiva Open Arms non ha ancora ottenuto nessuna autorizzazione dopo che il Tar del Lazio ha permesso al comandante di entrare in acque italiane e che i ministri grillini Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli non hanno firmato il decreto del Viminale che ne vietava l'ingresso. "Giorno 15", twittano dall'imbarcazione, "Viviamo a bordo un'agonia insopportabile. 6 evacuazioni di emergenza in 2 settimane di calvario. Terra in vista e nessuna soluzione. I diritti delle 134 persone vengono calpestati ogni minuto di più. Se la politica europea non sa trovare soluzioni, chi deve farlo?".

Poco dopo il diktat arriva anche dall'Europa: "La situazione in cui le persone sono bloccate in mare per giorni e settimane è insostenibile", dice la portavoce della Commissione, Vanessa Mock, "Ricordiamo ancora una volta che servono soluzioni sostenibili nel Mediterraneo affinché quelle persone possano sbarcare in modo sicuro e veloce e che possano ricevere l'assistenza di cui hanno bisogno. Non è la responsabilità di uno o di un paio di Stati membri ma di tutta l'Europa". Da sei Paesi Ue (Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna è arrivato l'ok alla redistribuzione dei migranti.

Le pressioni arrivano anche da sinistra, che non ha mai digerito la politica dei porti chiusi imposta da Matteo Salvini e che riprende vigore grazie alla crisi di governo. "È insostenibile lo spettacolo che giunge da Lampedusa: non si può continuare a fare battaglia politica sulla pelle di esseri umani in difficoltà, ormai da tantissimi giorni in mezzo al mare", dice Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) che chiama il vicepremier "ormai quasi ex ministro", "Non ci sono più alibi: dalla Open Arms devono scendere tutti subito. Continuare ad assecondare i capricci di Salvini significa rendersi corresponsabili delle possibili conseguenze drammatiche per quegli esseri umani. Sono davvero disponibili a sacrificarsi al posto del leader leghista - conclude Fratoianni - per una politica feroce, illegale ed inumana?".

"Esistono dei codici di comportamento che sono naturali in mare, il resto riguarda la politica a terra", dice intanto all'agenzia LaPresse il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, "A mare è tutta un'altra storia. Se c'è gente che sta male a bordo, secondo me, per il mio modo di vedere le cose da pescatore, io farei scendere tutti".

Poi incalza il governo: "Se a bordo della nave Open Arms, c'è un problema di salute e la gente sta male, per quale motivo farli scendere così pochi alla volta, col contagocce. Sarà per dimostrare che qualcuno ha i muscoli, per fare vedere che siamo forti?".

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