La figlia di Totò Riina: "Chiederò revoca della cittadinanza italiana"

Lucia Riina è indignata per come è stata trattata da giornali e istituzioni la notizia del bonus bebè negato dal comune di Corleone

La figlia di Totò Riina: "Chiederò revoca della cittadinanza italiana"

Alcuni giorni fa la notizia del No ricevuto da Lucia Riina dal comune di Corleone alla richiesta del bonus bebè è rimbalzata su tutti i giornali. Ma la figlia del boss di Cosa Nostra non ci sta a vedere la sua vita privata sbattuta sulle prime pagine.

In lungo post su Facebook, la più piccola di casa Riina ha deciso di fare un annuncio ai propri seguaci, più di seimila. Dopo un attacco diretto alle istituzioni e alla stampa, colpevoli secondo lei di aver reso la sua intimità di dominio pubblico, Lucia dà il via a un lungo sfogo: "La mia vita non mi appartiene più!!! me l'hanno presa!!! rubata!!! vogliono quella di mio marito, e non basta!!! vogliono pure quella di mia figlia, innoccente e voluta da Dio. Allora con mio marito abbiamo deciso che tanto vale che ve la offriamo noi, così gratis, perchè io sono la figlia di Riina, non ho diritto a nulla, devo stare zitta, mi devo fare calpestare. Chi pensa questo è un folle!!! Naturalmente ve la offriremo sui nostri social, e mai più con la stampa italiana".

L'ultimogenita del criminale, al centro delle polemiche alcuni giorni fa per una sentenza della Cassazione, promette quindi di raccontare quanto successo tra la sua famiglia e il comune di Corleone che, ci tiene a sottolineare non è chiaro per quale motivo, è stato sciolto per mafia e ora amministrato da tre commissarie, "donne come me".

"Chiederemo la revoca della cittadinanza italiana"

Poco più di due ore ed ecco la spiegazione tanto attesa. Lucia Riina racconta come sono andati i fatti: a quanto scrive, lei e il marito non hanno potuto ricevere il bonus bebè a causa di un errore della documentazione presentata. Quando gli è stato comunicato, i tempi erano scaduti e addio agevolazioni. Per spiegare questo episodio sarebbero bastate poche righe, invece la figlia del boss si dilunga in un lunghissimo flusso di coscienza che la porta a domandarsi se, per il fatto di essere figlia di un mafioso, debba essere trattata in modo diverso dagli altri cittadini.

Tante domande e tante risposte che conducono a una conclusione: "Chiederemo al presidente della Repubblica la revoca della cittadinanza italiana, e quindi dei diritti costituzionali, sia per noi che per nostra figlia, così sarà chiaro a tutti e al mondo intero come l'Italia politica e mediatica tratta i suoi figli, percheé sono brutti, sporchi e cattivi".

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