La grande trasformazione degli ultimi anni è stata descritta in molti modi. Da alcuni come passaggio dalla società industriale a quella postindustriale perché i servizi diventavano più importanti della produzione. Da Lasch come passaggio da una cultura solidale a una cultura narcisistica in cui gli individui sono concentrati su se stessi. Maffesoli, pensando al mondo degli hippy, ha invece parlato di società dionisiaca, Bauman ha messo in evidenza l'indebolirsi dei legami: finita la fedeltà d'impresa e la fedeltà coniugale la società diventa liquida.
Ma forse il più profondo mutamento è quello avvenuto fra i sessi dopo il controllo della natalità, l'emancipazione femminile e la rivoluzione sessuale. Cristina Cattaneo nel libro L'universo amoroso è giunta alla conclusione che, sul piano umano, il fenomeno più rilevante della nostra epoca è il crollo del patriarcato. Il patriarcato è l'ordinatore che, per migliaia di anni, ha imposto le sue regole in tutti i campi: politico, economico, familiare. La storia era ordinata in genealogie maschili: il libro di Matteo elenca la genealogia di Gesù partendo da Abramo, Isacco, Giacobbe per quaranta generazioni. Ancor oggi molti regni islamici hanno monarchi che vantano una discendenza da Maometto. Per secoli i regni e i feudi sono passati di padre in figlio, e lo stesso per le imprese, le professioni. Il patriarcato regolava minuziosamente i rapporti fra il sesso dominante e quello subordinato. Oggi questo ordine è crollato, non ci sono più regole, abitudini indiscusse. Le virtù maschili rischiano di essere viste come prepotenza e quelle femminili come debolezza.
Gli uomini faticano ad accettare la libertà femminile e le donne accusano gli uomini di abusi compiuti nel passato, quando dovevano subirli, impotenti. Fra i due sessi crescono la competizione, i conflitti, gli amori infelici. Come conseguenza ultima abbiamo il crollo della natalità e il dissolversi della famiglia.
Il compito di questa generazione è di ricostruire un nuovo ordine emozionale e morale. Un compito che potremo realizzare insieme, femmine e maschi, solo attraverso uno studio approfondito di ciò che siamo, di ciò che desideriamo e degli errori fatti rinunciando agli stereotipi e all'ipocrisia.
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