La forza dell'amore più forte della pandemia

Durante il primo lockdown del Covid, nella primavera dello scorso anno, quasi tutti i giornali segnalavano una crisi della coppia

Durante il primo lockdown del Covid, nella primavera dello scorso anno, quasi tutti i giornali segnalavano una crisi della coppia. Maschi e femmine, sposati, conviventi o semplicemente amanti si erano abituati ad una grande libertà reciproca. Molti erano single, altri vivevano insieme, spesso la mattina però si lasciavano per andare a lavorare in posti diversi e si ritrovavano la sera, ma non sempre a tavola, bensì ad un happy hour con amici. Il pranzo di mezzogiorno lo facevano talvolta solo le coppie con bambini, ma anche questi si fermavano alla mensa scolastica. La casa, un tempo considerata il tempio della famiglia, il luogo in cui incontrare e ricevere gli amici, diventava sempre più piccola, spartana essenziale, solo un luogo per dormire. Di colpo, per legge, questo spazio scomodo e angusto è diventato il luogo in cui i due membri della coppia sono stati costretti a vivere faccia a faccia tutto il giorno e la notte. Non potevano più andare al cinema, a teatro, al bar, al ristorante. Erano costretti a stare sempre insieme, a parlare fra di loro delle stesse cose e degli stessi problemi. E questo ha indebolito la loro vivacità, il loro interesse erotico, ha fatto esplodere le differenze, le incompatibilità fra di loro. Di qui conflitti, separazioni, divorzi. Molti erano giunti alla conclusione che fosse arrivato il momento della morte della coppia, il definitivo affermarsi dei single. Ma le cose sono rapidamente cambiate perché il terrore dei contagi e l'obbligo del distanziamento ha impedito il formarsi di sempre nuove coppie ed alla fine la gente ha scelto come compagno della vita quotidiana la persona che amava di più o quella con cui la vita era ad un tempo più sicura e più divertente. E poi, costretti comunque ad abitare in casa, hanno incominciato a renderla più comoda, più gradevole con piante e fiori, ad attrezzarla di tutto ciò che serve allo smart working.

Ed oggi la tendenza a case sempre più piccole si è invertita, la gente cerca spazi più ampi dove è possibile un minimo di comodità e di eleganza, preparandosi al momento in cui potrà ricevere nuovamente gli amici e fare feste.

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