"La quanto mai strana decisione del Tribunale di Napoli - che ha accolto il ricorso d’urgenza presentato da Vincenzo De Luca - certifica ancora una volta un sospetto che noi di Forza Italia abbiamo nei mesi cementificato come una certezza: la legge Severino è una norma contra personam, si applica solo con il presidente Silvio Berlusconi". Lo dichiarano in una nota congiunta Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, e Paolo Russo, deputato e coordinatore azzurro della città metropolitana di Napoli.
"I casi più eclatanti ai quali abbiamo e stiamo assistendo negli ultimi mesi - De Magistris e De Luca - confermano i nostri dubbi e le nostre amarezze", proseguono gli esponenti forzisti. "La legge non è uguale per tutti. Ed una legge come la Severino, a questo punto, andrebbe cambiata, così come chiesto questa mattina anche da Raffaele Cantone (presidente dell’Autorità Anticorruzione), e magari - aggiungono - andrebbe restituito l’onore a chi, come il presidente Berlusconi, è stato colpito con irridente celerità da una sinistra giustizialista e condizionata, evidentemente, dall’odio nei confronti dell’avversario politico degli ultimi decenni".
"In merito alla tempistica della decisione del Tribunale di Napoli, che dire: ’a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzeccà. Un normale cittadino avrebbe avuto lo stesso trattamento?", si chiedono i deputati. "Qualunque ricorso sarebbe stato giudicato, come in questo caso, in una manciata di giorni? Domande retoriche - proseguono i forzisti - che per quanto ci riguarda contengono già nell’interrogativo la risposta. Evidentemente la sinistra, una certa sinistra è ancora una casta che
può beneficiare di corsie preferenziali. Per noi è più di un sospetto".
"La morale di questa triste storia, tutt’altro che finita, è una sola - sottolineano Brunetta e Russo -: la decisione dei giudici napoletani non risolve in alcun modo il problema politico di una Regione che resta e rimarrà nei prossimi mesi appesa al filo dell’illegalità e dei ricorsi. Il tutto sulla pelle dei cittadini e contro l’immagine e la sacralità delle istituzioni", concludono gli esponenti azzurri.
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