Sono immagini dure e crude, come tutte quelle che fissano l'attimo della morte. Le ha pubblicate il prestigioso settimanale francese Paris Match, sollevando scandalo e polemiche. Raccontano di quella folle corsa, esattamente un anno fa oggi, sul lungomare di Nizza di un camion guidato da un terrorista islamico. Oltre ottanta i morti lasciati sull'asfalto, e poi il suo corpo, disteso al posto di guida, crivellato dalle pallottole sparate dai gendarmi per fermarlo. Abbiamo discusso a lungo, ieri in redazione, se ripubblicare o no questo «film» della tragedia. Alla fine ho deciso di farlo, e me ne assumo tutta la responsabilità.
Sono convinto che la strage di Nizza non rientri tra quei fatti di cronaca nera davanti ai quali lo sguardo del cronista deve voltarsi, per rispetto alle vittime. Nizza è un fatto che appartiene alla storia contemporanea. La storia può essere violenta, cinica, macabra, mai morbosa. Siamo cresciuti guardano le immagini delle cataste di corpi di ebrei uccisi o morti di stenti nei campi di concentramento nazisti, e per questo la verità è diventata unica, irreversibile e incontestabile. E abbiamo capito l'atrocità della bomba atomica grazie alle fotografie scattate a Hiroshima a persone ridotte a brandelli di uomini. In tempi più recenti, la fine delle Brigate Rosse è coincisa con la pubblicazione della fotografia del corpo di Aldo Moro crivellato di colpi riverso nel baule di una Renault parcheggiata dai suoi assassini nel centro di Roma.
Le parole passano e sono opinabili. L'orrore, se vogliamo capirlo davvero e definitivamente, va visto. E oggi - grazie a queste immagini - possiamo vedere quanto vigliacco e micidiale allo stesso tempo sia il terrorismo islamico. Anziani, donne e bambini falciati mentre cercano riparo da un pericolo che mai avrebbero immaginato di dovere affrontare. Molte altre persone innocenti, dopo Nizza, sono morte più o meno nello stesso modo. Un modo orribile, che non vorremmo mai più vedere. Ma proprio per questo serve guardarlo.
Non per imparare a evitare un camion ma per tenere presente quanto sia pericoloso quel politicamente corretto che tende a sminuire e a non combattere adeguatamente - anche sul piano politico e culturale - il pericolo dell'islam estremista.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.