Francesi all'assalto delle tabaccherie italiane prima del lockdown

Centinaia di francesi hanno assaltato le tabaccherie italiane formando lunghe code al confine di Ventimiglia, per mettersi al sicuro visto l'imminente lockdown. Nel nostro Paese, infatti, le sigarette costano anche più della metà

Francesi all'assalto delle tabaccherie italiane prima del lockdown

"Tabacs, Souvenirs, Lotto". A leggere le insegne delle tabaccherie al confine di Ventimiglia, in provincia di Imperia, non sembrerebbe neppure di trovarsi in Italia; stesso discorso per i negozi di "Liqueurs" o gli alimentari che, bisogna dirlo, vivono del commercio transalpino. Migliaia di francesi che ogni settimana, soprattutto in occasione dell'ormai tradizionale mercato del venerdì, affollano le vie del centro: chi per acquistare sulle bancarelle, chi nei negozi o nei supermercati della città.

Oggi, però, è un giorno speciale. Sicuramente tragico per l'attentato terroristico di Nizza, che ancora una volta ha scosso la nazione; ma anche per l'imminente lockdown che Macron ha annunciato a partire da domani. Ecco, dunque, che centinaia di francesi, probabilmente alcune migliaia se potessimo contarli tutti, hanno preso d'assalto le tabaccherie non solo di Ventimiglia, ma anche di alcune località limitrofe, per fare scorta di "bionde" e mettersi al sicuro in questo periodo di "confinamento" voluto dal governo transalpino per limitare i contagi da Covid19, che hanno superato il limite di guardia.

Lunghissime code si sono così formate in tutte le rivendite di tabacchi: a partire dalla frontiera "bassa" di Ponte San Ludovico, per spostarsi in quella "alta" di Ponte San Luigi e proseguire per Latte, fino al centro e ancora avanti. File di francesi - molti si sono attrezzati con zaini e borsoni - decisi ad assicurarsi la scorta di sigarette, se non proprio fino al primo dicembre, quando dovrebbe cessare il lockdown in Francia, almeno per qualche settimana. E c'è poco da meravigliarsi, se consideriamo che un pacchetto di "bionde", nel nostro Paese può costare anche più della metà. Il perché di un assalto alle tabaccherie è molto semplice da spiegare.

Durante il primo lockdown - quando si poteva entrare in Italia soltanto con "giustificata motivazione" - parecchi francesi si erano inventati le più disparate "favole", pur di varcare la frontiera e allungarsi di quei neppure cinquanta metri, per comprare alcol e tabacchi dal primo supermercato. Naturalmente sono stati tutti sempre respinti.

Qualcuno un po' più "furbetto" è riuscito a raggiungere l'Italia, ma è stato multato (con verbale da 400 euro) dalla polizia locale. Insomma, vale la pena rischiare così tanto per una sigaretta? Sì che Macron ha lasciato aperte le scuole e le frontiere, ma siamo sicuri che sia così facile uscire in Italia o, meglio, rientrare poi in Francia?

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