Sono fuggiti dopo una grande tempesta. Un’evasione di massa di 700mila salmoni da un enorme allevamento sta preoccupando biologi e ambientalisti in Cile e non solo. I pesci sono scappati a luglio, dopo che nella zona di Punta Redonda, di fronte a Puerto Montt, 1000 chilometri a sud di Santiago, si è scatenata una mareggiata che ha distrutto parte delle gabbie. Il mare si è riempito di salmoni, molti trovati perfino sulle spiagge, ma quello che preoccupa sono i possibili danni per l’uomo e per l’ambiente, e ora il governo cileno si interroga sull’opportunità di chiudere l’enorme riserva.
I 690mila salmoni sarebbero stati in cura con antibiotici, ha spiegato ai giornali sudamericani Liesbeth van der Meer, direttrice per il Cile di Oceana, l’ organizzazione internazionale di salvaguardia degli Oceani. Dopo una settimana di cure questi pesci devono seguire obbligatoriamente un periodo di quarantena, e i salmoni sarebbero scappati proprio in questa fase. L’ingestione da parte dell’uomo potrebbe innescare anche reazioni importanti. Essendo una specie di allevamento, poi, questo tipo di salmone “non ha un predatore naturale”, i pesci “possono vivere fino a due anni”: sono in grado di causare quindi “un danno irreversibile all’ecosistema”.
Oltre cento pescatori della zona sono stati coinvolti nella caccia ai pesci fuggiti, con un compenso di 5 dollari a salmone, come riferiscono loro stessi. Non basta però a ripianare il danno anche nei loro confronti, perché lamentano che i fuggitivi sono “voraci di sardine”.
Marine Harvest, il colosso norvegese proprietario della riserva, ha assicurato il 15 settembre che sono stati recuperati 187.949 esemplari, il 21 per cento del totale. Ma è anche una guerra di numeri, perché Sernapesca, il servizio nazionale di pesca del Cile, ribatte che i salmoni ripesati sono stati solo 38.286, il 5,54 per cento. Sernapesca ha presentato una denuncia contro Marine Harvest “per possibile inadempienza nel mantenimento e nella sicurezza della struttura di Punta Redonda”.
La risposta dell’azienda per ora è che la struttura risponde ai parametri della legislazione vigente e che la fuga è stata conseguenza di un grave evento meteorologico.
La specie di salmone allevata a Punta Redonda ha fruttato nel 2017 incassi per 4mila milioni di dollari.
Ma ora le autorità cilene definiscono la grande fuga un “evento senza precedenti”, e la Superintendencia de Medio Ambiente (SMA) ha chiesto al Tribunale ambientale di Valdivia la “chiusura del centro” per trenta giorni a fini cautelativi. La giustizia potrebbe anche imporre la chiusura definitiva del sito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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