"Pronto? Non tocchi i contanti" Fumetti ed escort per il killer di Lecce

Si cerca ancora l'arma del delitto: potrebbero aiutare in tal senso le immagini estratte dalle videocamere di sorveglianza del negozio in cui sarebbe stato effettuato l'acquisto

"Pronto? Non tocchi i contanti" Fumetti ed escort per il killer di Lecce

Dopo aver ucciso barbaramente Daniele De Santis e la fidanzata Eleonora Manta lo scorso 21 settembre, l'omicida Giovanni Antonio De Marco ha continuato a condurre tranquillamente la propria vita con le medesime abitudini, ricostruite dagli inquirenti che avevano iniziato a seguire i suoi spostamenti almeno da sabato 26 settembre.

Quel giorno il 21enne si dirige verso un negozio di fumetti ("L'angolo del fumetto"), il cui proprietario viene contattato con una telefonata proprio dai carabinieri che si limitano semplicemente a riferirgli della presenza di un ladro, senza entrare nei dettagli. L'interlocutore, dopo essersi qualificato, chiede al titolare di accettare il pagamento del sospettato e di dargli il resto, ma di non toccare le banconote che verranno consegnate. De Marco, un cliente occasionale della fumetteria, si dirige verso il reparto Manga, come racconta a Repubblica lo stesso proprietario."È andato verso gli scaffali dei fumetti giapponesi, ne ha pescato uno, credo a caso, ha fatto dietrofront ed è tornato verso la cassa. Ora, ripensandoci, e sapendo adesso chi era e cosa aveva fatto, penso che sia entrato davvero a caso, per controllare se qualcuno lo stava seguendo", spiega l'uomo al quotidiano.

L'omicida paga utilizzando una banconota da 20 euro e riceve il suo resto. Poco dopo entra un carabiniere in borghese, il quale preleva il denaro, depositandolo in una bustina di plastica e restituisce l'esatto ammontare al proprietario del negozio, prima di allontanarsi. Sulla banconota le impronte digitali del 21enne, che coincideranno perfettamente con quelle dell'omicida dell'appartamento di via Montello.

De Marco, sempre con lo zaino in spalla, si reca poi ad una festa di compleanno a cui è stato invitato da una "collega" tirocinante come lui presso l'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Una serata in cui non si può non parlare del terribile omicidio che ha scosso l'intera città, così come del responsabile ancora in fuga, anche se l'argomento non interessa particolarmente al 21enne che evita di prendere parte alla discussione, come riferiscono alcuni testimoni.

Finita la festa, l'omicida torna a casa, poi il giorno dopo esce per raggiungere nuovamente la zona della fumetteria, dirigendosi però stavolta verso una palazzina. Qualcuno apre la porta e lo fa entrare: si tratta di una escort, con cui il giovane ha un rapporto sessuale. De Marco abbandona l'appartamento, nel quale poco dopo sopraggiungono i carabinieri. La donna, inizialmente molto spaventata, collabora con gli uomini dell'Arma, che perquisiscono l'abitazione, sequestrando "due preservativi e alcuni fazzolettini utilizzati dal De Marco". Dopo aver acquisito altre importanti prove, da cui sarà estratto il Dna del 21enne, gli inquirenti continuano a seguire il ragazzo.

È il giorno successivo, lunedì 28 settembre, che le autorità arrestano De Marco, fermato intorno alle 21:40 mentre usciva dall'ospedale in cui svolgeva il tirocinio da infermiere. Resta un ulteriore e fondamentale elemento da chiarire, ovvero l'arma del delitto. Il responsabile ha raccontato di averla gettata in un cassonetto, ma accanto ai corpi delle vittime i carabinieri hanno rinvenuto "una guaina da coltello in tessuto di colore nero della lunghezza di cm 29".

La ricerca si indirizza verso il negozio "Zona Militare", dove De Marco potrebbe aver acquistato l'arma. Il titolare dell'esercizio commerciale (dove si vende attrezzatura da softair, abbigliamento militare, strumenti di difesa personale e coltelli legalmente cedibili a maggiorenni), spiega che il negozio è frequentato soprattutto da "chi fa survivor, outdoor, campeggio, boy scout, cacciatori, e anche forze dell'ordine". L'uomo non ricorda De Marco, sia per la mascherina che per il fatto che non rientrasse nell'abituale clientela.

"Noi siamo sportivi, ma non ricordo che tipo di coltello possa avere comprato. Ne vendo tanti...". Saranno fondamentali in tal senso i filmati da lui forniti agli inquirenti, nei quali potrebbero comparire le immagini di quell'acquisto.

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